Arrivato nelle sale statunitensi nel giugno del 1993, Jurassic Park, diretto da Steven Spielberg, è stato uno dei maggiori blockbuster estivi della storia del cinema, avendo incassato durante la sua prima distribuzione oltre novecento milioni di dollari. Un successo enorme, ma tutt’altro che inaspettato. Le case di produzione sapevano benissimo quanto i dinosauri, per l’aspetto e il legame con un mondo che definire antico sarebbe riduttivo (Un’avventura iniziata 65 milioni di anni fa recitava la tagline del film), potessero affascinare il pubblico, considerato che la tecnologia del tempo avrebbe finalmente permesso di rappresentarli in maniera impeccabile.
L’asta per i diritti
Michael Crichton, autore del romanzo omonimo, chiese, ancora prima della pubblicazione dello stesso, un compenso di un milione e mezzo di dollari oltre a una percentuale sugli incassi che Jurassic Park avrebbe ottenuto, e praticamente tutte le maggiori case di produzione tentarono di aggiudicarsi i diritti. La spuntò la Universal, e Spielberg venne incaricato di dirigerlo. Solo dopo aver portato a termine Jurassic Park, al regista sarebbe stato dato il via libera per Schindler’s List.
La trama
La vicenda si svolge su Isla Nublar, immaginaria isola al largo del Costarica, dove il proprietario, il miliardario John Hammond (Richard Attenborough), convoca gli scienziati Alan Grant (Sam Neil) e Ellie Sattler (Laura Dern). Sul posto i due incontrano altri ospiti, l’avvocato Donald Gennaro e l’eccentrico matematico Ian Malcolm (Jeff Goldblum), e soprattutto scoprono che grazie a una tecnica di clonazione lo staff di Hammond ha fatto nascere numerosi dinosauri. Dopo la meraviglia iniziale, spuntano le domande: è giusto forzare così tanto la mano alla natura? E quanto può essere pericoloso?
Questioni etiche a parte, la situazione, per i protagonisti, diventa davvero pericolosa perché, in seguito a un tentativo di spionaggio industriale, i sistemi di sicurezza vengono disattivati, e i dinosauri si comportano come gli scienziati avevano correttamente immaginato, e cioè in maniera ostile all’uomo. Il succedersi degli eventi innesta nello spettatore lo stesso cambiamento di prospettiva vissuto dai protagonisti, e la meraviglia per gli animali viene sostituita dall’autentico terrore.
La saga
La fuga finale dei sopravvissuti che, a bordo di un elicottero, lasciano i dinosauri ormai liberi di muoversi su tutta l’isola chiude il film ma l’universo narrativo di Jurassic Park proseguirà con Il mondo perduto (1997), Jurassic Park III (2001), Jurassic World (2015) e Jurassic World – Il regno distrutto (2018). I film meno apprezzati dalla critica sono stati il secondo e il terzo della serie, che sono anche quelli ad aver incassato di meno (rispettivamente circa 600 e 360 milioni di dollari), chiudendo comunque con un forte attivo rispetto al budget impiegato.
La scena
Pur non essendo quella con la maggiore carica di tensione, il primo incontro dei protagonisti con un dinosauro è sicuramente rimasta nella memoria di tanti appassionati di cinema.
Lo stesso può dirsi per il momento in cui la dottoressa Sattler crede che Ray Arnold, il personaggio interpretato da Samuel Jackson, le stia toccando una spalla da dietro, per poi scoprire che a toccarla è sì il braccio di Arnold, ma che è stato in precedenza staccato dal resto del corpo da un velociraptor.
Il boom dei dinosauri
Il successo dal film portò anche a una cospicua diffusione di modellini, magliette e gadget di vario tipo legati al film. Inoltre, in breve tempo si diffusero numerosi tentativi di imitazione, spesso realizzati con budget modesti, in cui i dinosauri venivano appena mostrati. In alcuni B-movie gli animali vennero rappresentati utilizzando soltanto modelli di cartapesta. Tra le parodie, va segnalato Chicken Park di Jerry Calà.
Premi
Jurassic Park si aggiudicò tre Oscar in categorie tecniche: Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro e Migliori effetti speciali, ma non ricevette nomination in altre categorie. Nello stesso anno fu proprio il già citato Schindler’s List di Steven Spielberg a ricevere sia il Premio per il Miglior Film che per la Miglior Regia.
La curiosità
Il protagonista della popolare serie tv Dawson’s Creek, prodotta tra il 1998 e il 2003, è un aspirante regista particolarmente appassionato di Steven Spielberg. Nella sua camera si possono notare i poster di quasi tutti i film del regista, compreso naturalmente quello di Jurassic Park.