Storia di Alessandro che prova a realizzare un sogno a Messina ma solo per pochi giorni. E fa un appello al sindaco
Di seguito la lettera di Alessandro De Rosa che racconta il suo sogno, la sua storia e la sua delusione.
A Messina ho ricominciato
Sono un capo famiglia di 46 anni. Vivo a Messina dal 2011 ed in questa città ho ricominciato la mia vita. Mia moglie, messinese, ed io, napoletano, abbiamo vissuto momenti non facili grazie alla crisi economica e, successivamente, al Covid 19. Ho lavorato quasi sempre nella ristorazione e nei momenti più intensamente difficili, ho messo da parte il mio mestiere lavorando anche a nero e facendo di tutto pur di mantenere dignitosamente la mia famiglia.
L’aper car: tutto in regola
Nel mese di Maggio 2020 ho conosciuto Di Stefano Bruno: un ragazzo simpatico che era alla ricerca di un cuoco. Fatta amicizia e dandogli prova della mia maestranza sia in cucina che nel rapporto con la gente, mi presenta un suo progetto: Un’ Ape Car allestita a Chiosco per la vendita di pesce fritto e arrostito. Ancor prima di accettare e di vedere il veicolo cominciamo a verificare se tutte le carte erano in regola: permessi ,autorizzazioni e tutto ciò che occorre per la vendita in strada. Era, ed è, TUTTO in regola.
Lo scarica barile al Comune
Cerchiamo di informarci sulle regole Comunali dopo aver pagato il permesso da itinerante. Depositiamo richiesta per avere un posto fisso sulla litoranea nord della città (richiesta che è andata in stand by e che ad ogni richiesta di informazioni abbiamo ricevuto SEMPRE risposte vaghe o venivamo indirizzati da ufficio a ufficio a mò di scarica barile). Facendoci forza sul fatto che avevamo TUTTO in regola, il giorno 01/07/2020 ci posizioniamo in Via Consolare Pompea e, successivamente, nei parcheggi adiacenti ai campetti di calcio. Tutto sembrava bello: La gente ci faceva i complimenti per il veicolo e per il cibo. Essendo gli inizi del lavoro non avevamo una grossa affluenza di clienti..ma i pochi ritornavano perché contenti del servizio e con loro nuovi clienti.
Il sogno e la visita dei vigili
Ci sembrava un faticoso e meraviglioso sogno: potevo ritornare a badare alla mia famiglia e Bruno poteva pagare i debiti fatti per il chiosco. Il secondo sabato di attività abbiamo avuto visita da agenti del comune che dopo una multa di € 450 ha minacciato il sequestro del mezzo e il ritiro della licenza. Questo perché il Sindaco ( il giorno 15 e dopo la nostra vicenda) aveva comunicato il divieto delle attività sulle litoranee nord e sud. Proprio così..solo dopo la multa e dopo le minacce di sequestro. I vigili non facevano altro che ripetere ” la legge non ammette ignoranza” rivolgendosi a noi ed ai clienti con arroganza. Nemmeno se io e Bruno fossimo i “malandrini per eccellenza”.
Le due lettere al sindaco
Con una multa che ha spezzato le gambe all’ attività e la paura del sequestro del mezzo siamo rimasti a casa da allora! Bruno che sta accumulando perdite giorno dopo giorno..al punto di cominciare a pensare di chiudere tutto e depositare le licenze. Io che ben presto sarò di nuovo disoccupato e, purtroppo, non posso nemmeno pretendere lo stipendio di questo mese. Con Bruno abbiamo consegnato direttamente al Sindaco De Luca due lettere: la prima, dopo un comizio a Galati Marina. Sembrava così attento e preso dai problemi della sua cittadinanza che eravamo convinti che ci avrebbe dato retta. Quando il Sindaco disse a Bruno che ci avrebbe telefonato la sera stessa, io e Bruno ci siamo guardati e con gioia ci rincuorammo ” Presto ricominciamo a lavorare!”. Ma la telefonata non arrivò e noi, testardi, consegnammo la stessa lettera al Sindaco il giorno dopo in un comizio a Villa Dante. Per la precisione andò solo Bruno…ma la lettera fu consegnata con in cambio la solita promessa di telefonata che,ancora oggi, non arriva.
Era meglio andare al nord
Forse era meglio prendere il Chiosco e andare al nord. Forse era meglio non investire sul nostro futuro a Messina. Forse,se pur peggio, era meglio prendere un qualsiasi mezzo,incuranti di ogni regola igienico- sanitaria e fiscale, e vendere come quasi tutti vendono su Messina. Ma i forse non hanno effetto rispetto la realtà: Ben presto Bruno chiuderà tutto ritrovandosi solo con debiti ed io,putroppo, nuovamente disoccupato! E per la nostra età, dopo le fasi critiche del Covid, sarà veramente difficile! Ormai lo slogan ” andrà tutto bene” è stato cancellato non solo dal mio balcone, ma dal mio cuore. L’aiuto che chiedo alla Vostra redazione è di rendere nota la vicenda. Il giorno 20/07/2020 ci è stata data udienza al Comune all’assessorato Ambiente e Rifiuti. Sinceramente, per la nostra vicenda, non capisco cosa centra l’Assessorato all’Ambiente ed ai Rifiuti ( perdonate la mia ignoranza..io sono bravo in cucina..aiutatemi Voi a capire perché ci danno loro udienza per parlare del nostro problema).
Pronti a incatenarci
Dopo gli inesistenti risultati con il Sindaco e questo appuntamento al Comune, con la sensazione che non ricaveremo nulla e nemmeno per il mese di agosto torneremo a lavorare, abbiamo perfino intenzione di incatenarci al cancello del Comune di Messina. Perché è assurdo credere che nonostante si è fatto di tutto per essere in regola è il Comune il grande impedimento. Anche solo se leggerete questa lettera senza alcuna azione da parte Vostra,io e Bruno Vi ringraziamo perché Voi sarete gli unici ad aver dedicato una piccola parte del Vostro tempo alla nostra disavventura. Grazie di cuore! De Rosa Alessandro
Mi meraviglio, ma non dovrei. Siamo ormai abituati alle inefficienze ed alle inerzie della PA. È davvero vergognoso che si agisca così in un momento di così grave crisi economica.
Non arrendetevi sono sicura che il sindaco vi darà l’opportunità che desiderate: abbiamo bisogno di gente coraggiosa e di iniziativa come voi.
Abbiate fede , siamo al vostro fianco
Durante la mia corsetta sul lungomare avevo notato questo mezzo originalissimo ed avevo apprezzato l’idea, atipica per la nostra città che ha sempre vissuto di ambulantaggio selvaggio. Una città che potrebbe ma non vuole!!!
Beh, che dire, amareggiata ed inerme rispetto a tutto ciò, siamo bravi a pagare tasse e cercare di avere tutto in regola per lavorare sereni ed in modo onesto, preoccupandoci di guadagnare qualche soldino per poterci godere un po’ la vita e riuscire a pagare ciò che è giusto. Ma ahimè messina nn andrà mai avanti perché le ingiustizie regnano sovrane ed a malincuore (perché amo la mia città nonostante tutto) dico che l estero permette di vivere e nn di sopravvivere. Spero che qualcosa cambierà e che un giorno possa realmente dire “difendere la mia città ” ne è valsa la pena!!!!
Se vuoi fare qualcosa di nuovo e non hai tanti soldi e amici allora la legge non ammette ignoranza. Bisogna andare al nord. Almeno lì non conosci il marciume che c’è dietro le quinte. Qui lo conosciamo tutti. In questo senso la legge non ammette ignoranza.
L’unico consiglio che vi posso dare ,scappate via da questa città..la vostra bella idea sicuramente in un un’altra città sarà apprezzata.
Purtroppo questa città non è fatta per nuovi investimenti e idee, devono lavorare solo i soliti ristoratori, e ai vigili dico che ogni tanto bisognerebbe avere un pò più di tolleranza ed evitare di fare sempre gli sceriffi altrimenti questa città morirà di fame e anche i vostri stipendi finiranno. Buona fortuna
Non vi arrendete. Continuate la vostra sana protesta anche attraverso i social e la pagina FB di De Luca. Voi siete Messina e se De Luca è vero che per i messinesi onesti dà l’anima deve farlo anche per voi che con coraggio avete avviato questa singolare e simpatica attività. Se la stessa cosa la vediamo a Catania magari li elogiamo per lo spirito di iniziativa e ci autocommiseriamo. La si fa a Messina e la si prende a quel posto. Non è giusto. Forza ragazzi.
Vai al Nord e ti fai la tua bella vita….Questa città ormai è persa totalmente……