Per il noleggio del drone si è proceduto con affidamento diretto. Saranno pochi voli al costo di 550 euro l'uno. E lo porterà a spasso.....
Di seguito la riflessione di un lettore sulla vicenda dei droni e più in generale sulla libertà di circolazione
La battaglia al Coronavirus
I recenti sviluppi della lotta senza quartiere all’ormai universalmente odiato coronavirus ci hanno consegnato un Sindaco De Luca quantomai battagliero nel difendere fino all’ultimo centimetro il suolo pubblico e la sua sicurezza. Il buon Cateno ha collezionato nelle ultime settimane una serie di medaglie al valore non di poco conto, che hanno indubbiamente ritoccato al rialzo l’indice di gradimento da parte della città nei confronti del suo Comandante in Capo.
“I sacri confini di Messina”
Nel difendere i “sacri confini” di Messina e della Trinacria tutta, “u Sinnacu” ha sfidato senza alcun timore reverenziale i mostri sacri delle Istituzioni Nazionali e Regionali e, non senza qualche caduta di stile, va riconosciuto che ha di fatto contribuito in modo determinante a contenere entro i limiti del ragionevole timore una minaccia epidemica aveva fatto tremare non poco la fragile sanità messinese.
L’arma finale: il drone
Ma, come ogni guerriero che si rispetti, anche il nostro Cateno nell’epica battaglia contro virus coronati, ministri balbettanti e presidenti pettinati è stato costretto a sfoderare tutto il suo arsenale e ora che siamo giunti (incrociamo le dita) al climax dello scontro appare assolutamente deciso a mettervi definitivamente fine con la sua arma finale: il drone. Ormai drone è di moda, si sa; se ti sposi senza drone non sei nessuno e ormai anche i più piccini hanno i loro mini-droni da fare sfrecciare per casa, per la gioia di genitori rassegnati e cani traumatizzati.
Il fascino del drone
Ma al fascino del drone non sono riusciti a sottrarsi neanche le pubbliche autorità, le quali hanno iniziato ormai da un po’ a farne sfoggio per garantire l’ordine pubblico e il controllo del territorio. Chiaramente è proprio quest’ultimo aspetto quello che ha tolto il sonno per interminabili notti al Sindaco De Luca: vuoi che, se li usano a Milano e Firenze, Messina debba essere da meno? Assolutamente no! E quindi, con buddace orgoglio, anche Messina avrà il suo drone. Ciò che però mi ha incuriosito, lo confesso, non è tanto la presunta utilità quanto le modalità con cui l’Amministrazione messinese ha voluto dotarsi di tale avveniristico strumento.
A Messina il drone full optional
Il drone è di moda e piace a tutti, l’abbiamo detto, e Cateno ha voluto che quello giallo-rosso fosse assolutamente full-optional! Non neghiamo che avere un aggeggio ronzante che ci tenga compagnia e apostrofi con coloriti epiteti il malcapitato di turno possa essere una piacevole evasione dalle altrimenti assai tediose giornate in tempo di distanziamento sociale. E nemmeno possiamo sottrarci al plauso per volere offrire, con intento paterno, uno stimolante bersaglio per la fionda dei poveri bambini che di questi tempi non possono più nemmeno svagarsi col pallone. Ciò che semmai ci perplime è che il drone farà capolino sulle terrazze dei messinesi solo per dieci voli (a vista) da spalmare nell’arco di ben tre mesi. Tra i fan del drone, di cui la nostra città notoriamente abbonda, qualcuno rimarrà sicuramente deluso ma i più attenti, dopo il primo shock per il rado impiego del nostro ronzante (e eccezionalmente anche imprecante) amico a quattro eliche, si sono già chiesti a chi il Sindaco De Luca abbia affidato il delicato incarico. E come.
L’affidamento diretto
Per dare una risposta a questi zelanti concittadini basta una parola, magica alle volte: “affidamento diretto”. Le parole in realtà sono due ma, se usate insieme, rappresentano quell’agognato spiraglio di flessibilità del quale i pubblici enti non possono fare a meno per sottrarsi al giogo soffocante della burocrazia. Il nostro Sindaco non è però lì per caso e, da politico e imprenditore di lungo corso, questa domanda se l’aspettava, tant’è che ha anticipando tutti e nella stessa ordinanza ha specificato che l’impegno di spesa è ampiamente sotto la soglia stabilita dalle norme europee per l’affidamento diretto. Si parla infatti di “soli” 5.490 euro, di cui 4.500 (iva esclusa) andranno ai professionisti dello “Studio Labing” di Messina.
550 euro a volo
Chi scrive non ha la presunzione di definirsi un esperto del mondo dei servizi con velivolo a pilotaggio remoto, ma pagare coi soldi dei concittadini 550 Euro per un singolo volo di durata ignota (ma ragionevolmente inferiore all’ora) di uno strumento dal costo di qualche migliaio di Euro potrebbe forse sembrare eccessivo. A essere ignota non è però solo la durata ma anche l’effettiva utilità, dato che poiché il volo sarà effettuato “a vista” potrebbe, di fatto, tradursi nell’inutile versione moderna e assai meno romantica dell’aquilone. Gli aquiloni la pubblicità non la riescono a fare così bene però.
Chi porta a spasso il drone?
Ma quindi chi sarà a portare a spasso questo moderno aquilone che nel caldo di luglio consentirà, a emergenza coronavirus (si spera) finita, di sbirciare le scollature delle belle messinesi? Se fin qui la trasparenza dell’Amministrazione Comunale è stata indiscutibile, è forse sulla scelta del soggetto affidatario che qualcuno potrebbe storcere il naso. La società individuata annovera, infatti, tra i suoi titolari niente meno che un consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Messina e si fa davvero fatica a non pensare che questo fattore non abbia avuto un peso nella scelta.
La buccia di banana
Se il nostro Sindaco sia sempre a conoscenza o meno delle cariche dei soggetti cui affida gli incarichi non è dato saperlo ma, nel pur lodevole intento di affidare la sicurezza delle vite (e delle teste) dei suoi elettori solo ai più affidabili, è forse scivolato sulla classica buccia di banana che il destino beffardo suole solente disporre sul cammino di ognuno di noi. Sarebbe bello poter vedere ogni tanto che incarichi di questo tipo possano essere affidati anche a chi i cosiddetti “santi in paradiso” non li ha.
Dal nostro Sindaco (dal mio, e rivendico la mia scelta elettorale), che così tanto si è battuto affinché in questa città finisse la spartizione della cosa pubblica da parte dei soliti noti, anche per cifre così ridotte mi sarei aspettato una differente trasparenza. Non saranno certo questi cinquemila euro a cambiare la vita della nostra meravigliosa città. La bella stagione è alle porte, per strada si respira profumo e desiderio di libertà e mi par già di udire, con i sensi dell’immaginazione, instancabili droni intenti ad allietare con le loro scorribande le nostre vite che torneranno faticosamente a una parvenza di normalità, anche grazie alla apprezzata determinazione istituzionale di chi, di questo piccolo articolo, è stato inconsapevole protagonista.
Ma tant’è, anche questa piccola storia finirà silente in quell’antico calderone sempre ardente in cui i frammenti del mosaico tornano allo stato fluido e si fondono gli uni con gli altri, rilucendo di uno scintillio pallido e suadente che sembra ricordare a chi lo ammira che in fondo nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
(lettera firmata)
Sono d’accordo
U Buddaci” è un pesce che vive alla giornata, dotato di grossa testa e di una bocca grande e piena, capace di inghiottire di tutto. Ironicamente alla stessa specie appartengono i messinesi, o buddace, perché creduloni, chiacchieroni a vuoto e politicamente indifferenti.
Servirebbero più Eye-scout piuttosto che droni.
Intelligente.
Ah povero illuso. A buddace preferisco muccalapuni.
Chi sa qual’è l’inciuria per chi viene da Fiumedinisi?