La Belle Époque, un bellissimo film sul tempo vissuto

La Belle Époque, un bellissimo film sul tempo vissuto

Giacomo Maria Arrigo

La Belle Époque, un bellissimo film sul tempo vissuto

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sabato 16 Novembre 2019 - 07:58

La Belle Époque, delizioso film di fattura francese, è un inno all'amore e alla vita. Un'opera gioiosa e delicata.

Se avete intenzione di sorridere, e di continuare a farlo per quasi due ore, andate al cinema a vedere La Belle Époque, delizioso film di fattura francese del regista Nicolas Bedos. La storia è delle più semplici: una coppia collaudata da decenni di convivenza mostra segni di cedimento. Lui (Daniel Auteuil) non si trova a suo agio nella moderna società tecnologica e guarda con nostalgia al passato, lei (Fanny Ardant) invece guarda al futuro, alle novità, finché si stanca perfino del marito, buttandolo fuori di casa. E allora lui si rivolge a una società specializzata in ricostruzione storiche per rivivere fittiziamente il giorno in cui ha incontrato la sua futura moglie, un giorno del maggio 1974 in un café di Lione. Il giorno più bello della sua vita, come lo definisce lui stesso.

Il film ha debuttato nelle sale italiane il 7 novembre, ed è subito stato un successo. Nei primi quattro giorni La Belle Époque ha incassato 358.309 € con proiezioni in 90 sale. Andrea Romeo, General Manager della società di distribuzione cinematografica I Wonder Pictures, ha così commentato questo risultato: «Siamo molto felici della partenza del film, siamo travolti dall’entusiasmo del pubblico che ci contatta con tutti i mezzi per manifestarci l’emozione e il buon umore che il film gli ha generato. Dalle sale arrivano notizie di molti sold-out e tantissimi applausi, è un film che fa bene agli spettatori e al cinema».

Il film canta la bellezza della vita, tanto che risulta strano, oggi, vedere fra le programmazioni al cinema una pellicola come questa, colma di buoni sentimenti e dalla delicatezza artistica di tempi andati. Lo spirito degli anni ’70 è onnipresente, ben rappresentato dal regista: si ride del capellone hippy con la consapevolezza di un passato inesorabilmente scomparso ma veramente vissuto, e lo sguardo di Daniel Auteuil ce lo conferma, con quegli occhi carichi di nostalgia priva di rimpianti.

L’ironia con cui viene raccontata la storia non è tuttavia manchevole di profondità. La riflessione sul tempo trascorso (e rivissuto dal protagonista) genera nello spettatore profondo coinvolgimento. Durante la visione del film e dopo i titoli di coda ciascuno di noi torna – è inevitabile – al giorno più bello della propria vita, che già solo per il fatto di poterlo pensare significa averlo vissuto e, quindi, che è ormai andato, non c’è più. La rievocazione mentale stimola un sorriso, oltre ad un inevitabile ringraziamento per il bel tempo vissuto.

Parlando del film, la sceneggiatrice Lisa Nur Sultan ha dichiarato: «Molto romantico senza essere sentimentale, i protagonisti sono tutti in qualche modo detestabili come siamo noi e perciò li adoriamo. Sono uscita e ho chiamato mia mamma per dire di andarlo a vedere e portarci mio papà. Non posso organizzare per loro una rievocazione del loro incontro, ma sono certa che i baffi di Daniel Auteuil faranno la loro parte».

Un inno all’amore e al passato, che proprio per questa ragione sollecita a vivere intensamente il presente. Un bellissimo film da non perdere.

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