Molonia confessa la gambizzazione di Costantino e fornisce un movente. Ma gli investigatori vagliano anche la pista della droga
MESSINA – Non convince gli inquirenti la confessione di Peppe Molonia, il ventisettenne arrestato qualche giorno fa per la gambizzazione, nel novembre 2021, di Claudio Costantino, oggi in carcere per il duplice omicidio di Camaro del 2 gennaio scorso.
Molonia, accompagnato all’interrogatorio di garanzia dall’avvocato Antonello Scordo che lo difende, ha risposto alle domande del giudice Ornella Pastore confessando di essere l’uomo ritratto nelle immagini di sorveglianza con la pistola in mano, una calibro 3.65. mentre la punta contro Costantino, appena fermatosi con il motorino in una rivendita di Bisconte.
La lite per un tamponamento, poi gli spari
Molonia ha anche delineato un movente: poco prima i due avevano avuto un banale incidente stradale e una furiosa lite. Quando ha visto Costantino aggirarsi nella zona, qualche ora dopo, Molonia ha temuto una ritorsione ed ha scelto di essere lui, il primo a lanciare un avvertimento.
La pista della droga
Una tesi che non convince del tutto gli investigatori. Al vaglio della Direzione distrettuale antimafia c’è in fatti ancora l’ipotesi che questa gambizzazione sia comunque legata al delitto di Portogallo e Cannavò, avvenuto un paio di mesi dopo. Sullo sfondo, problemi legati ad una grossa partita di droga e una esposizione debitoria, forse per motivi personali, di uno del giro.