Nonostante le dimensioni, la “Medusa Cassiopea” non è una specie urticante
Oltre alla “Pelagia Noctiluca”, che quest’anno è stata molto presente lungo lo Stretto e sullo Ionio, con l’arrivo della fine di agosto si comincia a segnalare l’arrivo della bellissima Cotylorhiza tuberculata, meglio nota con il nome di “Medusa Cassiopea”, una delle meduse tipiche del mar Mediterraneo. Nei giorni scorsi abbiamo avuto i primi avvistamenti fra le Eolie, lo Stretto di Messina e il mar Ionio.
La Cassiopea, può raggiungere anche i 35 cm di diametro ed è sempre accompagnata da piccoli pesci che appena nati trovano rifugio e nutrimento fra i suoi tentacoli. Questo esemplare è una specie che preferisce nuotare a pochi metri di profondità e che deve i suoi colori alle zooxantelle, alghe unicellulari simbionti. Questa specie di medusa presenta un caratteristico ombrello a forma di disco bianco, con una gobba rotonda e gialla al centro (sembra un uovo all’occhio di bue). Sicuramente è una delle specie di meduse più belle da osservare sott’acqua, durante lo snorkeling.
Nonostante le dimensioni, la “Medusa Cassiopea” non è una specie urticante, quindi, in caso di avvistamento nessuna paura. Il consiglio degli esperti è quello di non catturarle. Esse svolgono un ruolo importante per il nostro mare, poiché fungono da filtro per l’acqua di mare e contribuiscono al mantenimento della catena alimentare nei fondali. Va inoltre ricordato che secondo la legislazione italiana uccidere o maltrattare le meduse (ad esempio togliendole dall’acqua per spiaggiarle) è un reato.
Difatti una sentenza della cassazione ha decretato che risultano punibili non solo le lesioni fisiche ma anche altri tipi di sofferenze ai danni degli animali come appunto, nel caso degli animali marini, la pratica purtroppo molto diffusa di toglierli dall’acqua.