La messinese è una ballerina professionista (oggi in tv a Domenica In), una digital marketing executive e porta avanti il suo progetto di moda e arte: "Non abbiate paura di affrontare la vita"
La storia di Alice Stancanelli, messinese trapiantata a Roma, è quasi un romanzo. Descrivere sinteticamente la sua vita da quando a 18 anni ha lasciato lo Stretto è impossibile. La capitale l’ha accolta appena maggiorenne e le ha dato modo di dare inizio a una proficua carriera da ballerina, che l’ha vista (e la vede) impegnata in tv, tra Rai e Mediaset. Proprio oggi 25 dicembre sarà in onda su Rai1, nella celebre trasmissione Domenica In, condotta da Maria Venier. Ma Alice, oltre a essere una ballerina professionista, lavora per una multinazionale estera, che l’ha portata a viaggiare in giro per l’Europa. E inoltre porta avanti il suo progetto personale, insieme al compagno Tommaso, con un marchio in grande crescita, la Magma Company, che fonde arte e moda.
L’inizio della storia: Alice parte a 18 anni
Alice studia a Messina e decide, a fine liceo, di volare lontano: “Sono andata via a 18 anni. Ma ho preso la decisione di iscrivermi a Giurisprudenza a Messina e di trasferirmi a Roma, perché avevo vinto una borsa di studio in un’accademia di danza, la Daf di Mauro Astolfi. La decisione di studiare a Messina è nata per due motivi: da una parte perché la facoltà di Giurisprudenza messinese è abbastanza rinomata, dall’altra perché non c’era l’obbligo di frequenza e questo mi ha permesso di tornare soltanto per gli esami, seguendo intanto le lezioni obbligatorie dell’accademia di danza, che ho frequentato per un anno. In questo modo ho iniziato la mia carriera da ballerina professionista, studiando in maniera del tutto diversa e dando il via a un percorso che poi mi ha portato a studiare anche a New York, grazie a una borsa di studio vinta al Peridance Capezio Center”.
Gli infortuni e la scelta della doppia strada
“Poi sono tornata in Sicilia per un anno e mezzo circa, a causa di alcuni infortuni – racconta, ripercorrendo i primi anni della sua vita professionale -. E in quel periodo ho continuato soprattutto l’università, curandomi nel frattempo. Poi, grazie ad altre borse di studio, ho avuto la possibilità di tornare a Roma, anche se non era semplice rientrare dopo gli infortuni. Sono cose normali, come capita spesso agli atleti, ma mi hanno dato la forza di proseguire entrambe le carriere. Ho capito che quella di ballerina a 30 o 35 anni mi avrebbe portato su una sola strada, quella di coreografa o di una eventuale scuola di danza. Per questo ho capito che la decisione di portare avanti entrambi i percorsi era quella giusta”.
Rai, Mediaset e la Magma company
Alice, con caparbietà, studia e si ristabilisce fisicamente, così da tornare nella capitale: “Dal ritorno a Roma ho iniziato a lavorare come ballerina. Era il 2014. Nonostante gli infortuni ho iniziato a partecipare ai casting e a lavorare in tv, in programmi Rai e Mediaset. Parallelamente ho continuato l’università e mi sono laureata qualche anno dopo. Ma al mio ritorno a Roma è partita anche la terza strada, Magma. Si tratta di un marchio creato dal mio attuale compagno, Tommaso Astarita, che inizialmente riguardava l’arredamento. All’interno di tavoli, sedie e mobilio vario veniva riprodotta l’opera d’arte degli artisti che collaboravano. Aveva iniziato questo progetto prima di conoscermi. L’idea mi è piaciuta subito. In quella fase della mia vita stavo portando avanti la pratica notarile, continuando a lavorare come ballerina. Ci siamo confrontati e abbiamo deciso di non fare più arredamento, anche se questi tavoli sono stati esposti anche in alcuni musei. Cambiando arriviamo all’idea di riportare queste opere su abbigliamento e accessori”.
Dagli arredi alla moda
E così nasce l’attuale Magma Company: “Sì. Collane, orecchini, vestiti. L’idea di base era di creare prodotti artigianali, made in Italy, con queste opere d’arte. Oltre a venderle online sono anche esposte. In Sicilia a Milazzo, poi a Roma e in Umbria. Il brand è in crescita e siamo soddisfatti. Per me Magma è stata anche una scuola per ciò che faccio adesso come lavoro principale. In Magma siamo in due e ci occupiamo di tutto, dalla scelta dei tessuti ai rapporti con artisti e stampatori, curiamo tutta la filiera produttiva ma anche la comunicazione e il marketing. Io mi sono occupata principalmente di questa parte, anche studiando tutorial online. Mi piace fotografare, quindi mi occupo anche dei set fotografici per i cataloghi delle collezioni”.
La pandemia apre nuove strade
Il cambio di rotta di Magma arriva nel 2019, a pochi mesi dalla pandemia che avrebbe cambiato la vita di tutti, anche di Alice: “Quando siamo passati dall’arredamento all’abbigliamento, lavoravo soltanto come ballerina tra trasmissioni, videoclip, pezzi ballati nei film, documentari. Stavo cercando di capire come muovermi dopo aver finito la carriera universitaria e la pratica notarile. Non volevo fermarmi, ma volevo anche conciliare tutto con la danza. Poi è arrivato il Covid e il mondo dello spettacolo ha subito un brusco stop. Allora ho deciso di fare un master, un Mba (Master in business administration, ndr) in Applied economic science. Questo master era online, tutto in lingua inglese, con l’universitá Link Campus di Roma. L’ho scelto per le aziende collegate e che potessero poi dare uno sbocco. Ho avuto la fortuna di avere come professore un manager di una multinazionale che si chiama Trelleborg, un grande gruppo con sede in Svezia. Lui era a capo di una business unit con sede in Repubblica Ceca. Ma in piena pandemia nessuno dava possibilità di fare stage. Durante le lezioni, però, io ho parlato di Magma, di com’era nata l’idea imprenditoriale e di cosa volevamo raggiungere. Questo professore ne è rimasto affascinato e mi ha dato l’opportunità di lavorare per Trelleborg, nel team di marketing”.
La scalata professionale
“Ho iniziato con uno stage tre anni fa – prosegue Alice – e poi mi hanno riconfermato, dandomi la possibilità di cambiare il contratto in apprendistato ma in un’altra business unit, che si occupava di altro, di prodotti in metallo e gomma per il settore automobilistico. Dopo varie vicisittudini, è stata venduta l’azienda italiana che di fatto gestiva il mio contratto e per restare in Trelleborg mi hanno assunta a tempo indeterminato. E adesso, proprio pochi giorni fa, mi è stato proposto di cambiare business unit, lavorando a distanza ma per il Regno Unito: sarò Digital Marketing Executive, una bella scalata fino ad ora”.
L’unione di tre attività diverse
Ma come tre attività così diverse possono andare non soltanto a incastrarsi ma anche ad “aiutarsi” tra loro? “Io lavorando da remoto, con qualche trasferta, riesco a far conciliare il mio lavoro principale con l’attività di ballerina. Mi è capitato di dover dire no a qualche progetto, a tourné o a programmi, ma in linea generale riesco a incastrare le cose e quando posso utilizzo le mie ferie per lavorare. Lavorando soprattutto a progetto, senza dover stare a una scrivania per 8 ore, riesco a farcela. Il Covid da questo punto di vista è stato fondamentale perché ha reso essenziale il lavoro da remoto e per me è diventato cruciale. Ovviamente ho 29 anni, vado per i 30 e so che la carriera di ballerina andrà a scemare. Ma finché c’è la possibilità, finché continuano a chiamarmi, continuerò a farlo perché mi rende felice e mi sprona a fare tutto il resto”.
Alice: “La danza e Magma fondamentali per il mio lavoro”
“Il mio lavoro principale, che parla di marketing e di creatività – continua Alice -, è strettamente collegato alla danza, dove la creatività e la fantasia sono fondamentali. Ed è qualcosa che ho stimolato da sempre proprio grazie alla danza, che contemporaneamente ti dà molta disciplina e motivazioni. Sin da piccola ho capito come gestire il mio tempo per poter fare tutto, scuola e scuola di danza. Questa è una gestione del tempo che ho portato con me per tutta la vita. Senza pensare al fatto che avendo lavorato in tv o nelle pubblicità, alcuni dettagli riesco a gestirli diversamente, magari anche ad aiutare negli shooting chi sta davanti alla fotocamera, stando attenta ai dettagli. Mentre Magma è stato fondamentale nella gestione di siti internet, dell’interfaccia, del marketing diretto al cliente. Con Magma ho fatto una gavetta importante, in parte da autodidatta: una vera palestra. E sono contenta che venga apprezzata tutta quest’altra parte della mia vita”.
Alice poi racconta della paura che il suo amore per la danza e il suo lavoro da ballerina non venissero capiti fino in fondo dai datori di lavoro che ha avuto: “Avevo il timore che la mia carriera da ballerina potesse essere vista come una distrazione. Sono felice che non sia mai stata accusata di qualcosa di simile, anzi è stata sempre apprezzata. Tanto che la mia carriera lavorativa ha vissuto un crescendo. A volte è stato al contrario, con i miei capi a chiedermi quando ballassi in tv. Mi sono trovata sempre bene dal punto di vista umano, supportata. Sono molto felice di questo”.
Dove vuole arrivare Alice?
Una carriera ricca e variegata, con strade completamente diverse a intrecciarsi in un unico grande percorso. Ma dove porta questa strada e dove vuole arrivare Alice? “Non saprei rispondere citando un obiettivo preciso. Per me fin qui è stato quasi un effetto domino ma in positivo. Io credo che se una persona riesce a cogliere le opportunità, anche facendo sacrifici, può raggiungere qualcosa di buono. Non saprei dire dove mi vedo tra dieci o vent’anni. Vorrei non lasciare le tante cose che faccio perché per me fare tante cose così diverse mi stimola. Ballare mi dà lo stimolo per mettermi al computer e lavorare con passione perché so che poi sarò soddisfatta per altre cose ancora. Spero di poter continuare per quanto possibile a coltivare le mie passioni e i miei lavori in maniera parallela. Credo che non ci sia bisogno di rinunciare a qualcosa quando si hanno la forza e la volontà per farlo. Ho grandi aspirazioni a livello lavorativo e questo crescendo avuto all’interno di Trelleborg mi ha fatto capire che più una persona riesce a dare, più riceve. Spero di salire ancora di livello, magari fino a un ruolo manageriale che mi permetta comunque di coltivare ancora le mie passioni, che mi tengono viva e stimolata”.
Il legame con Messina: “Sempre felice di tornare”
E intanto, da poche ore, Alice è tornata in città per le vacanze natalizie. Il suo legame con Messina non è cambiato nel corso degli anni: “Per quanto io possa vivere a Roma da ormai una decina d’anni il mio legame con Messina non si indebolisce mai. Per me sarà sempre casa mia, sia per gli affetti, la famiglia, gli amici, sia per la leggerezza che sento, anche se è meno frenetica soltanto apparentemente. Sono sempre felice quando torno a Messina. Ovviamente dispiace quando si sente la solita frase ‘non c’è nenti’. Ora la vivo poco, torno principalmente in estate o per le feste comandate. Ma la cosa bella della città negli ultimi anni è che vedo persone che cercano di tenerla viva. Io dal punto di vista lavorativo ho fatto una scelta all’inizio ed era impossibile intraprendere questa carriera giù, principalmente perché tra accademie e casting tutto succede tra Roma e Milano. Per me era impossibile restare. Ed è stato meglio farlo a 18, perché forse a 30 anni sarebbe stato molto più complicato staccarsi”.
Il consiglio: “Non abbiate paura di affrontare la vita”
Infine, un consiglio ai più giovani. Cosa direbbe Alice alla se stessa 18enne o a un giovane messinese che oggi sta scegliendo quale sentiero intraprendere dopo la scuola? “Io credo che bisogna saper cogliere le opportunità. La città, gli affetti, restano sempre. Se uno si rende conto che la strada che voleva intraprendere non va, non credo che non si possa tornare a casa. Credo che a volte chi va via pensi di non poter tornare, perché sarebbe vista come una sconfitta. Io penso che invece qualsiasi esperienza fatta possa arricchire e dare opportunità nuove. Tutte queste esperienze le ritrovi nel corso della vita. Io a 18 anni non avrei mai pensato di lavorare per un’azienda straniera e per di più nel marketing, visto che ballavo e studiavo giurisprudenza. Il consiglio è questo: cogliete le occasioni e non abbiate paura di farlo, non lasciatevi scoraggiare e fatelo con tutta la passione possibile. Ci saranno momenti difficili, soprattutto quando ci si sente soli e lontani da casa, ma anche questo aiuta e lo si porta sempre dentro. Non credo alla frase ‘non si può fare’, perché c’è sempre un modo di farlo se si vuole davvero. Non bisogna avere paura di lanciarsi e di affrontare la vita”.
Sono anch’io di Messina; vivo in Puglia e non sento come te la mancanza delle mie origini. Forse perché da giovane (come te) dopo una lotta impari decisi di tagliare i ponti. Però quando leggo queste storie non posso che sentirmi orgoglioso e ti assicuro di non essere mai stato un campanilista. Questi, li giudico, forse a torto, riduttivi.