Fa discutere la targa apposta a San Fratello. L'associazione dei Partigiani: "Più che rammentare la frana e le sue vittime, celebra la visita del dittatore"
SAN FRATELLO – C’è una vicenda che ha spiazzato decine di persone a San Fratello, in provincia di Messina. A raccontarla con indignazione in una lettera al Prefetto di Messina, al sindaco del comune e alla Procura della Repubblica di Patti, è l’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia – comitato provinciale di Messina. Nei giorni scorsi è stata apposta una targa commemorativa, da parte del Comune, per ricordare il centenario di una grave frana, che nel gennaio del 1922 colpì il paese. Nulla di strano, se non fosse che secondo l’associazione “più che rammentare la frana, le sue vittime e la devastazione del centro del messinese, celebra con molta più enfasi la visita del dittatore Benito Mussolini a San Fratello, avvenuta nel marzo 1924”.
La targa è “un esempio distorto per i giovani”
“Non tutti ricordano – spiega l’associazione – che il sindaco del tempo, generale Antonino Di Giorgio, da quel contatto con Mussolini ricavò il mese dopo, nel governo fascista, la carica di ministro della Guerra; e che tre mesi dopo, il 10 giugno 1924, veniva assassinato il deputato socialista e antifascista Giacomo Matteotti”. E dopo il breve passaggio sul contesto a cui si riferisce di fatto la targa, arriva l’attacco dei partigiani: “È opinione dell’Anpi provinciale che l’apposizione di questa targa sia contraria ai valori cui si richiama la nostra Costituzione, e che nell’aria pesante di intolleranza che soffia nel Paese la sua presenza sia molto più che inopportuna. In particolare è un esempio distorto che viene dato alle giovani generazioni, le quali, in assenza di condanna e ostracismo dei valori fascisti da parte delle istituzioni, rischiano di essere trascinate nel vortice dell’odio per i diversi”.
La duplice richiesta di Anpi
La richiesta dell’Anpi è duplice. Da una parte l’associazione chiede alle forze democratiche e all’opinione pubblica “di biasimare l’apposizione della targa e alle autorità in indirizzo di voler agire per la sua pronta rimozione”. Dall’altra avanza la richiesta alla Procura della Repubblica di Patti di voler verificare se nella targa stessa ricorrano eventuali violazioni della legge Scelba”, cioè la legge che nel 1952 introdusse il reato di apologia di fascismo. “Nella settimana in cui si celebra la Giornata della Memoria della Shoah – conclude l’Anpi – lo sterminio di 6 milioni di innocenti per ragioni razziali, uno dei crimini più orrendi e feroci della storia della umanità, l’abisso più profondo in cui nazismo e fascismo ci hanno fatto sprofondare, sono avvenute decine di episodi che testimoniano di quanto coltivare la memoria e la condanna di quei fatti sia una priorità delle nostre azioni. Il più recente e sconcertante è il bullismo subito da un ragazzino di Livorno, da parte di due coetanee che l’hanno picchiato perché ebreo e definito meritevole dei forni crematori”.
Una denuncia anacronistica, quella foto è un pezzo di storia di San Fratello