La differenziata e i commercianti, "il Comune ci dia aree riservate"

La differenziata e i commercianti, “il Comune ci dia aree riservate”

Marco Olivieri

La differenziata e i commercianti, “il Comune ci dia aree riservate”

lunedì 22 Luglio 2024 - 16:35

L'appello del titolare di un panificio in centro, Piero Bellinghieri: "Allo stato attuale troppa confusione nella raccolta"

MESSINA – “Ho letto il vostro articolo sul giorno dell’indifferenziato che non significa buttare di tutto. E, da titolare di un panificio in centro, vorrei dire la mia. Il Comune deve essere pronto a darci una soluzione. Serve un’area riservata ai commercianti dove buttare i rifiuti nei cassonetti. L’attuale situazione non è sostenibile”. Piero Bellinghieri ha contattato Tempostretto e ci tiene a lanciare un appello all’ammistrazione comunale. Esordisce così: “Noi paghiamo una certa disorganizzazione. Non si hanno le idee chiare su quello che si vuol fare. Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, è stata giusta la scelta della differenziata. Ma, per le attività commerciali, non è mancata la confusione. Sono stati comprati i carrellati, in grande quantità, ma serviva un luogo dove metterli. Io che svolgo attività in ambito alimentare non posso metterli dentro. Per ragioni igienico-sanitarie, la legge lo vieta”.

Questo che cosa comporta per chi ha un panificio o altre attività alimentari? Osserva Bellinghieri: “Io i carrellati dovrei tenerli dentro, secondo Messina Servizi, e portare fuori dal negozio solo quello collegato alla raccolta differenziata del giorno. Ma non è possibile perché violerei, ripeto, la legge. Di conseguenza, noi commercianti abbiamo posizionato all’aperto i carrellati. Nel mese di maggio, dopo un blitz con la polizia municipale, Messina Servizi ci comunica il ritiro di questi carrellati, fornendo solo dei sacchetti per la raccolta. Questo è un controsenso. Dopo che l’amministrazione ha speso tantissimi soldi per acquistarli, ora fa dietrofront? Che senso ha?”.

Nel mese di maggio, sono stati infatti ritirati i carrellati per la plastica e la carta, sostituiti da grandi sacchetti colorati. Questo per consentire agli esercenti di tenere i rifiuti di queste due frazioni all’interno della propria attività. Molti hanno espresso perplessità, proprio come il signor Bellinghieri perché fra le mura del negozio, del ristorante o del bar non sanno dove mettere i rifiuti. Ma la presidente di Messina Servizi, Maria Grazia Interdonato, ha specificato che ogni attività dovrebbe prevedere al proprio interno uno spazio dedicato ai contenitori o ai sacchetti. “I carrellati sulle strade non sono consentiti“, ha spiegato. Eppure ci sono e sono anche tanti.

“L’esempio del nord Italia”

Evidenzia però il commerciante: “I sacchetti non bastano per chi, come me, ha un panificio o attività simili. E comunque li dobbiamo sempre tenere dentro perché se li mettiamo all’esterno subiamo un’invasione di topi e blatte, che invadono di conseguenza anche l’interno. In più abbiamo pure l’impegno di controllare marciapiedi e strade, tenendo pulita la strada vicino al negozio. Io ho lottato per aver ancora i carrellati. E ne hanno lasciati due: umido e indifferenziato. Per carta, plastica e vetro, cerco di prendere più buste possibili e di sistemarle. Ma, ripeto, io non posso lasciare i rifiuti dove ci sono alimenti”.

E ancora: “In altre città, ad esempio nel nord Italia, hanno predisposto delle aree dove ci sono dei cassonetti esclusivamente per commercianti e artigiani. Con una card o un gettone, si possono inserire i rifiuti in zone vicine alle attività. Così si dovrebbe fare a Messina. Nel frattempo, la città, tra strade e tombini, meriterebbe un’azione più costante di disinfestazione e deblattizzazione (un nuovo ciclo d’interventi è stato programmato dopo la nostra intervista, n.d.r.). E gli operatori ecologici, in centro, dovrebbero essere molto più efficienti”.

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8 commenti

  1. Servono cassoni pubblici, non porta a porta.
    Perché nelle città, al centro ci sono i cassoni pubblici, nelle zone periferiche o nei paesi, c’è il porta a porta.
    Perché ?
    In centro, tanto negozi, con poco spazio, tanti condomini, con pochi spazi.
    Nei paesi, poche case, singole, quindi pochi mastelli (di piccola taglia). E se ci sono condomini hanno maggiori spazi per la raccolta.
    Così ci riempiamo case e negozi di spazzatura, ed il servizio costa di più perché significa più turni, più tempo perso per gli addetti, che neanche possono accostare a lato strada…perché ci sono i cordoli…

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  2. E cosa dice dei carrellati lasciati ovunque dai suoi colleghi commercianti o gli scatoli lasciati dai supermercati e quindi occupazione del suolo in modo permanente? Oltre a uno spettacolo che non può definirsi decoroso

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  3. Cittadino sconvolto 22 Luglio 2024 19:18

    I nostri imprenditori sono dei valorosi eroi ad insistere a tenere aperte le loro attività in questo triste presepe…. certo aspettano che si concretizzino le promesse che certi politici locali hanno speso nelle ultime campagne elettorali…. sarebbe cambiato tutto…. ancora aspettano valorosi Eroi…. ma per quanto tempo ancora?

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  4. Ma è normale avere tutti questi bidoni o carrellati nelle strade in bella vista tutto il giorno davanti ai negozi? La puzza la sento solo io la mattina in via Garibaldi o Vitt. Emanuele o San Martino ecc ecc mentre cammino a piedi??

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  5. La porta a porta serve a fare piu soldi per le ditte e null’altro

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  6. La Presidente di Messina Servizi ha PIENAMENTE ragione,TUTTE le attività,soprattutto in ambito alimentare (quindi anche una Panetteria) DEVONO avere un locale APPOSITO dove tenete i vari tipi di rifiuti……inoltre è si vero che in altre Città,più al Nord,non esistono i carrellati e sono stati posti cassonetti appositi per commercianti ed artigiani dove possono conferire i vari rifiuti alla CHIUSURA od APERTURA dei loro negozi ma sia Commercianti,in ogni settore,che Artigiani hanno L’OBBLIGO di avere una zona del loro locale adibita al PATTUME di vario tipo con OBBLIGO di differenziarlo………purtroppo TROPPI ,ancora oggi,INCIVILMENTE insistono a comportarsi come se Messina NON fosse casa loro……..al Nord se ti beccano,E TI BECCANO,che da Commerciante NON fai la differenziata o che smaltisci fuori dagli orari previsti,ti fanno un bel verbale e ti chiudono il locale per qualche giorno…….ed hanno tutti i SACCHI per i vari tipi di Pattume…….SENZA carrellata…..NESSUNO si lamenta. …

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    1. Ovviamente i cittadini, nel caso i commercianti, devono, devono sempre.
      Interessante, nel caso, perché le attività esistono da PRIMA della raccolta porta a porta e dei carrellati.
      Quindi i cittadini, devono leggere nel futuro, magari di decenni.
      Interessante…
      Ah, il nord può e noi “dobbiamo”, interessante pure questo.

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  7. Epicuro ha ragione.
    Al nord però la polizia locale non si limita a sfilate in auto, li vanno a caccia di infrazioni.
    Torniamo sempre al punto di partenza…qualcosa o qualcuno non funziona o no fa funzionare a dovere la macchina dei controlli.
    Chi sarà?

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