Da una parte il neo segretario provinciale Hyerace e Siracusano futuro presidente; dall'altra lo sfidante al congresso Russo
di Marco Olivieri
MESSINA Parafrasando Nanni Moretti, nel film “Bianca”, verrebbe da esclamare: “Continuiamo così, facciamoci del male”. La guerra o lotta intestina all’interno del Partito democratico di Messina, dopo l’elezione come segretario provinciale di Armando Hyerace, non si è placata. Anzi, ha registrato in assemblea un episodio di rinnovata conflittualità. Ha sottolineato l’ex sfidante Alessandro Russo: “L’assemblea di domenica non ha visto la partecipazione dei delegati eletti nella mozione di minoranza, che fa riferimento alla mia candidatura congressuale”. Dopo la quasi parità tra Hyerace e Russo, quest’ultimo si sarebbe aspettato “un’apertura e un riconoscimento politico nei confronti di circa la metà del Pd messinese, coinvolgendola nella scelta delle figure di vertice del partito”. Così non è avvenuto e da qui la mancata partecipazione dell’area che ha sostenuto il consigliere comunale. Ben 49 delegati contro i 51 della maggioranza.
Alla nota del consigliere comunale è seguita la risposta del segretario: “La decisione di Alessandro Russo? Sono sorpreso della scelta, da parte dei 49 delegati, di non partecipare all’assemblea di oggi, che poteva essere anche la sede naturale del confronto. È nato un nuovo Pd, che si candida a essere alternativa di governo, e io non sarò mai un uomo solo al comando”.
Siracusano: “Ad avvelenare i pozzi sono stati i ricorsi e i comportamenti del fronte guidato da Russo”
A sua volta, così s’esprime Domenico Siracusano, che aspira alla presidenza dell’assemblea dopo il sostegno a Hyerace: “Spiace davvero di dover apparire come l’inciampo, il freno alla ripartenza – necessaria e non rinviabile – del Pd in provincia di Messina. Sono stato io, a nome di un consistente gruppo di iscritte e iscritti, durante l’ultima assemblea provinciale svolta prima dell’apertura formale della fase congressuale, a proporre un percorso unitario di fronte a un partito lacerato, sfilacciato e disorganizzato, all’insorgenza dei ricorsi e un evidente equilibrio tra le forze in campo. Chi ieri ha rifiutato di costruire uno spazio di condivisione, anzi ha avvelenato i pozzi con ricorsi, parlando di capi bastone e signori delle tessere, oggi chiede di tornare a lavorare per coinvolgere tutte le competenti del partito.
Non posso che essere il primo, insieme a tante e tanti altri, ad auspicare una pacificazione che porti il partito sulle priorità e sulle prospettive indicate dalla segretaria nazionale Elly Schlein. Si apra un tavolo che rappresenti tutto il partito, o meglio ancora si utilizzi l’assemblea Provinciale, come si poteva fare domenica, per confrontarci nella chiarezza, nella trasparenza, lontani da caminetti e conciliaboli.
Rimaniamo, quindi, più che disponibili ad pacificazione vera, seria e profonda”.
Il conflitto politico sì, la litigiosità no mentre centrodestra e De Luca gongolano
Da una parte, dunque, il neo segretario provinciale e Siracusano; dall’altra chi, con il sostegno del deputato regionale Calogero Leanza e buona parte dell’area Cuperlo, ha sfiorato il pareggio e ora non ci sta a “subire le scelte di chi ha vinto per pochissimi voti”. Tuttavia, sia Russo, sia Hyerace, e i loro rispettivi schieramenti, devono comprendere la necessità che alla salutare dialettica interna a una forza politica non si debbano necessariamente accompagnare veleni e delegittimazioni. Il conflitto è una componente sana e necessaria della dialettica politica. Altra cosa è la litigiosità, mentre il centrodestra e la compagine De Luca-Basile gongolano.
Tra Marx, Berlinguer e il mago Atanus, quale futuro per i Dem a Messina?
Già, a livello nazionale ed europeo, per ricostruire una sinistra degna di questo nome, ci vorranno almeno dieci anni. Vale la pena, in un territorio in cui i Dem risultano quasi irrilevanti, darsi la classica zappa sui piedi? La smetteranno o finiranno come i polli di Renzo? Chi vivrà vedrà. E, in ogni caso, a breve scadenza difficilmente sarà un successo.
Ci vuole tempo per riorganizzarsi. “Compagni, amici, fratelli” (non in senso massonico), datevi una calmata. Marx è morto, Berlinguer purtroppo è morto e la sinistra, da troppo tempo, non sta per niente bene. Prima o poi, è vero, la notte dovrà pur finire ma, per fare una citazione colta, come diceva il mago Atanus alla giovane in cerca di fidanzato: “Signorina, io prevedo che presto incontrerà l’uomo della sua vita. Però, se lei non collabora e rimane sempre chiusa in casa…”. Insomma, “aiutatevi che Dio (o il sol dell’avvenire) vi aiuta”.