La guerra nel Pd messinese. "Continuiamo così, facciamoci del male"

La guerra nel Pd messinese. “Continuiamo così, facciamoci del male”

Marco Olivieri

La guerra nel Pd messinese. “Continuiamo così, facciamoci del male”

martedì 17 Dicembre 2024 - 15:38

Da una parte il neo segretario provinciale Hyerace e Siracusano futuro presidente; dall'altra lo sfidante al congresso Russo

di Marco Olivieri

MESSINA Parafrasando Nanni Moretti, nel film “Bianca”, verrebbe da esclamare: “Continuiamo così, facciamoci del male”. La guerra o lotta intestina all’interno del Partito democratico di Messina, dopo l’elezione come segretario provinciale di Armando Hyerace, non si è placata. Anzi, ha registrato in assemblea un episodio di rinnovata conflittualità. Ha sottolineato l’ex sfidante Alessandro Russo: “L’assemblea di domenica non ha visto la partecipazione dei delegati eletti nella mozione di minoranza, che fa riferimento alla mia candidatura congressuale”. Dopo la quasi parità tra Hyerace e Russo, quest’ultimo si sarebbe aspettato “un’apertura e un riconoscimento politico nei confronti di circa la metà del Pd messinese, coinvolgendola nella scelta delle figure di vertice del partito”. Così non è avvenuto e da qui la mancata partecipazione dell’area che ha sostenuto il consigliere comunale. Ben 49 delegati contro i 51 della maggioranza.

Alla nota del consigliere comunale è seguita la risposta del segretario: “La decisione di Alessandro Russo? Sono sorpreso della scelta, da parte dei 49 delegati, di non partecipare all’assemblea di oggi, che poteva essere anche la sede naturale del confronto. È nato un nuovo Pd, che si candida a essere alternativa di governo, e io non sarò mai un uomo solo al comando”.

Siracusano: “Ad avvelenare i pozzi sono stati i ricorsi e i comportamenti del fronte guidato da Russo”

A sua volta, così s’esprime Domenico Siracusano, che aspira alla presidenza dell’assemblea dopo il sostegno a Hyerace: “Spiace davvero di dover apparire come l’inciampo, il freno alla ripartenza – necessaria e non rinviabile – del Pd in provincia di Messina. Sono stato io, a nome di un consistente gruppo di iscritte e iscritti, durante l’ultima assemblea provinciale svolta prima dell’apertura formale della fase congressuale, a proporre un percorso unitario di fronte a un partito lacerato, sfilacciato e disorganizzato, all’insorgenza dei ricorsi e un evidente equilibrio tra le forze in campo. Chi ieri ha rifiutato di costruire uno spazio di condivisione, anzi ha avvelenato i pozzi con ricorsi, parlando di capi bastone e signori delle tessere, oggi chiede di tornare a lavorare per coinvolgere tutte le competenti del partito.
Non posso che essere il primo, insieme a tante e tanti altri, ad auspicare una pacificazione che porti il partito sulle priorità e sulle prospettive indicate dalla segretaria nazionale Elly Schlein. Si apra un tavolo che rappresenti tutto il partito, o meglio ancora si utilizzi l’assemblea Provinciale, come si poteva fare domenica, per confrontarci nella chiarezza, nella trasparenza, lontani da caminetti e conciliaboli.
Rimaniamo, quindi, più che disponibili ad pacificazione vera, seria e profonda”.

Il conflitto politico sì, la litigiosità no mentre centrodestra e De Luca gongolano

Da una parte, dunque, il neo segretario provinciale e Siracusano; dall’altra chi, con il sostegno del deputato regionale Calogero Leanza e buona parte dell’area Cuperlo, ha sfiorato il pareggio e ora non ci sta a “subire le scelte di chi ha vinto per pochissimi voti”. Tuttavia, sia Russo, sia Hyerace, e i loro rispettivi schieramenti, devono comprendere la necessità che alla salutare dialettica interna a una forza politica non si debbano necessariamente accompagnare veleni e delegittimazioni. Il conflitto è una componente sana e necessaria della dialettica politica. Altra cosa è la litigiosità, mentre il centrodestra e la compagine De Luca-Basile gongolano.

Tra Marx, Berlinguer e il mago Atanus, quale futuro per i Dem a Messina?

Già, a livello nazionale ed europeo, per ricostruire una sinistra degna di questo nome, ci vorranno almeno dieci anni. Vale la pena, in un territorio in cui i Dem risultano quasi irrilevanti, darsi la classica zappa sui piedi? La smetteranno o finiranno come i polli di Renzo? Chi vivrà vedrà. E, in ogni caso, a breve scadenza difficilmente sarà un successo.

Ci vuole tempo per riorganizzarsi. “Compagni, amici, fratelli” (non in senso massonico), datevi una calmata. Marx è morto, Berlinguer purtroppo è morto e la sinistra, da troppo tempo, non sta per niente bene. Prima o poi, è vero, la notte dovrà pur finire ma, per fare una citazione colta, come diceva il mago Atanus alla giovane in cerca di fidanzato: “Signorina, io prevedo che presto incontrerà l’uomo della sua vita. Però, se lei non collabora e rimane sempre chiusa in casa…”. Insomma, “aiutatevi che Dio (o il sol dell’avvenire) vi aiuta”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007