#coronavirus. Emozione, sorrisi a distanza. Samuele è tra i primi 7 laureati per via telematica. Lo abbiamo intervistato
“Restiamo a casa”: l’appello risuona forte in tutta Italia in questo periodo difficile, nel quale il Coronavirus continua a far parlare di sé, a spaventarci ed a cambiare le nostre abitudini. Ma, anche da casa, il virus non può fermarci e non lo farà e, oggi, a Messina ne abbiamo avuto una testimonianza lampante. Il Coronavirus non ferma la cultura, non ferma il conseguimento dei propri obiettivi per chi si è impegnato ed è arrivato a traguardi importanti, non ferma la meritata soddisfazione.
“Il giorno speciale”
Martedì 10 marzo, a partire dalle ore 9,00, 7 laureandi del corso di Laurea in “Tecnico delle prevenzione ambiente e luoghi di lavoro” hanno svolto il loro importante esame finale per via telematica, dinanzi al Rettore Salvatore Cuzzocrea e alla commissione presieduta dalla professoressa Giovanna Spatari con i professori Carmela Alibrando, Chiara Costa, Concettina Fenga, Concetto Mario Giorgianni, Filippo Noto e Salvatore Sindoni.
Il Rettore Cuzzocrea ha rivolto i suoi auguri ai neolaureati, volendo donare loro un momento di gioia e orgoglio anche da casa, ed è stato lui, con grande soddisfazione, a proclamare dottori Gaetano Fortunato Genovese, Giulia Impellizzeri, Clarissa Nocera, Carlotta Pelleriti, Carmen Puleo, Maria Celeste Siracusa e Samuele Maria Tringale.
Tutta la commissione ha, poi, applaudito per loro.
L’emozione di Samuele
Un’emozione diversa quella della Laurea telematica ma non inferiore, un’esperienza irripetibile e densa ancora più di significato in un momento particolare come quello che stiamo vivendo. Ce la racconta Samuele Tringale che, da Giarre, a casa propria, ha conseguito, insieme ai sui 6 colleghi, la tanto attesa Laurea in Tecnico della prevenzione ambiente e luoghi di lavoro.
Ciao Samuele e tantissimi auguri! Come è stato vivere questa diversa modalità di Laurea, come ti sei sentito? L’ansia è la stessa?
“È un’emozione particolare, una tensione diversa, come è differente un esame scritto in cui ti senti un po’ più sicuro rispetto all’orale in cui sei direttamente giudicato, lo stomaco si ribalta e senti le farfalle. Sono riuscito a mantenere un livello di tensione più basso, finché non è arrivato il turno del candidato prima di me. Allora ho sentito forte l’adrenalina e il nervosismo, ma i professori sono stati fantastici; sia il Rettore che ci ha dato molta forza; sia la professoressa Spatari; sia il mio relatore, il professore Giorgianni, che mi ha accompagnato durante tutto il percorso. Sono riusciti benissimo, e in poco tempo, a farci sentire a nostro agio”.
È stato, quindi, un po’ deludente o, invece, rasserenante restare a casa senza un vasto pubblico ad ascoltare?
“Dipende dai laureandi, c’è chi l’ha apprezzato maggiormente e chi no, c’è chi alla laurea vuole, in ogni caso, soltanto la presenza della famiglia. Io ho preferito di gran lunga questo alla proposta che ci era stata fatta inizialmente di una seduta di Laurea a porte chiuse. Saremmo stati soltanto noi e la commissione; così, invece, ho avuto tutta la mia fagmilia a supportarmi. Non è stato per nulla deludente, abbiamo avuto l’onore di essere proclamati dal Rettore! Ci ha, anche, promesso, al termine di questo complicato periodo, di fare un’altra proclamazione dove potrò avere amici e parenti lontani, adesso assenti per ovvie ragioni”.
Come eri vestito? Completo elegante o pigiama di sotto?
“Scherzando in molti ci eravamo detti di indossare giacca e cravatta di sopra e solo l’intimo di sotto. Ovviamente non l’abbiamo fatto, ho indossato il completo elegante, ma non ho voluto rinunciare alla comodità delle ciabatte ai piedi”.
La diretta come si è svolta, ha creato problemi?
“All’inizio non sapevamo proprio cosa aspettarci, la modalità ci è stata comunicata sabato, ma tutti hanno lavorato, da sabato ad oggi, incessantemente, per permetterci di vivere il momento in maniera regolare e serena. Sul gruppo whatsapp tra colleghi eravamo preoccupati, chi possedeva un computer Mac ha dovuto trovare un altro pc, perché in quello non funzionava bene ma, alla fine, abbiamo capito di essere le cavie perfette. Siamo un piccolo numero e, come ci ha detto il Rettore, il gruppo pilota migliore possibile”.
Come è stata sostituita in maniera digitale la stretta di mano finale?
“Questo magari è mancato, ma la proclamazione del Rettore non ha eguali. Ci ha chiamati e siamo stati visualizzati sullo schermo, veramente una grande emozione; il nostro corso di Laurea è meno conosciuto ed è stato davvero un bel modo per dargli valore”.
Posticipi i festeggiamenti o anche questi in videoconferenza?
“Oggi pranzo a casa con i miei, ma sono certo che, dopo il 3 aprile, se tutti seguiremo le adeguate precauzioni, riusciremo a risollevare la situazione; e, una volta debellato il virus, festeggerò assolutamente con amici e parenti che, pur restando lontani, ho sentito in questo giorno molto vicini”.
Tanti sono i complimenti per i giovani dottori, per i loro professori e per chi l’ha reso possibile. Un grande segnale di speranza e di forza che è solo l’inizio di un percorso che permetterà agli studenti di portare avanti i propri studi ed il proprio cammino accademico: mercoledì 11 marzo, il professore Francesco La Rosa terrà, in via sperimentale, la prima lezione telematica di Sistemi di elaborazione e di informazione per gli studenti di Infermieristica; mentre, giovedì 12, gli studenti iscritti alla sedi di Priolo e Noto sosterranno gli esami in modalità streaming.
Messina sa andare avanti, anche da casa.