Due giorni del leader del Carroccio a Palermo per porre le basi dell'intesa, rimpasto compreso.
Una due giorni a Palermo per incontrare i simpatizzanti, “battezzare” il gruppo della Lega appena costituito all’Ars, incontrare Musumeci e far pace con Miccichè.
La due giorni palermitana
Due giorni intensi per Matteo Salvini a Palermo, scanditi anche dalle contestazioni a Ballarò e davanti al Teatro Massimo. Se ieri è stato il giorno della convention oggi è stato il giorno in cui è “scoppiata” la pace con il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, segnale distensivo necessario ai leghisti per i prossimi passaggi, ingresso in giunta compreso.
“ci eravamo tanto odiati….”
Il leader della Lega prima di presentare il gruppo costituitosi nei giorni scorsi in Assemblea, si è soffermato in una lunga visita di Palazzo dei Normanni, accompagnato dal presidente dell’Ars Miccichè. Sotterrata l’ascia di guerra che aveva visto Miccichè appellare “str…” l’allora ministro Salvini impegnato a bloccare sbarchi ed impedire l’arrivo dei migranti. Miccichè ha sferrato toni durissimi invitando spesso Berlusconi a non stringere alcun tipo di alleanza con Salvini.
Un leghista in giunta?
Già da tempo però sono all’opera gli “sherpa” che hanno lavorato per una distensione dei rapporti, la nascita di un gruppo all’Ars a sostegno di Musumeci ed un più che probabile ingresso in giunta.Salvini smentisce che un leghista possa far parte del governo Musumeci in questo momento, pur esprimendo pieno sostegno, ma già si vocifera di deleghe (agricoltura) e tempi (entro la primavera).
L’incontro Miccichè-Salvini
Nel corso della visita di Palazzo dei Normanni, Miccichè ha portato il senatore a visitare la mostra Castrum Superius, insieme a Patrizia Monterosso, direttore della Fondazione Federico II. E’ stata poi la volta della Cappella Palatina. A fine visita Miccichè e Salvini hanno avuto un colloquio lontani dalle telecamere e dai taccuini. La strada per accantonare, almeno al momento, scontri e diffidenze, c’è.
“E’ stato un incontro molto cordiale quello di oggi a Palazzo Reale con Matteo Salvini – ha detto Miccichè – Un’occasione per confrontarci con estrema sincerità su alcuni argomenti. Ho ribadito la mia posizione sul problema dell’immigrazione, che va risolto in maniera efficace e non aggressiva. Poi c’è il tema della burocrazia, che entrambi riteniamo decisivo per la crescita della Sicilia e dell’intero Paese. Vedo tutti i presupposti per poter andare avanti insieme”.
Il presidente dell’Ars ha donato a Salvini la riproduzione della testa di Santa Rosalia in fibra di mais di colore rosa, mentre il direttore della Federico II gli ha regalato la copia di uno dei due leoni marmorei del XII secolo, sempre in fibra di mais.Salvini ha ribadito ai cronisti che non c’è un rimpasto dietro l’angolo ma la comune volontà di affrontare tematiche urgenti che riguardano i territori. Ha definito positivi i due incontri di queste ore, con il governatore Musumeci e con Miccichè.
Salvini pensa al Ponte
“Ci tenevo ad abbracciare questi deputati che hanno deciso di sposare la battaglia della Lega- ha concluso- Vediamo di portare avanti battaglie comuni, penso al Ponte, l’alta velocità, l’agricoltura, la pesca e il turismo“.
Il gruppo Lega all’Ars
Il leader del Carroccio ha presentato il gruppo parlamentare “Lega Sicilia per Salvini Premier” formato da Antonio Catalfamo (capogruppo), Orazio Ragusa, Giovanni Pulla, Marianna Caronia. Insieme al leader leghista anche il senatore Stefano Candiani, commissario per la Lega in Sicilia e il parlamentare Nino Minardo.
“Il progetto leghista attira gente semplice e perbene stanca di una politica distante dalle strade e dai bar- ha commentato Catalfamo- In questi giorni il confronto è stato produttivo, la Lega ha nel suo alveo politico le nostre stesse istanze: difesa dei territori e delle tradizioni, esigenze di rimodulare le infrastrutture e mettere in sicurezza strade e scuole. Salvini ha ribadito di aver attenzionato il problema della messa in sicurezza di alcuni quartieri del messinese ribadendo la necessità di aggiornare il progetto sul Ponte sullo Stretto.”
conati di vomito!