L'organizzazione si sofferma sui migranti subsahariani e dice "no" ad accordi a scatola chiusa fra Tunisia e Unione europea
La Lega tunisina per la difesa dei diritti umani (Ltdh) condanna le “palesi violazioni” dei diritti umani nei confronti dei migranti dell’Africa subsahariana. Come riporta l’Ansa, l’organizzazione denuncia “pratiche di discriminazione razziale, aggressioni, nonché la loro mirata espulsione e allontanamento”. La Ltdh in una nota ha criticato anche le “campagne di istigazione” e la retorica razzista che continua ad alimentare l’odio contro i migranti subsahariani, esprimendo la propria indignazione per il “silenzio” delle autorità ufficiali e, a volte, la loro “complicità”.
Preoccupata per le “segnalazioni ricorrenti” di un possibile trasferimento di profughi ai confini tunisino-libici, l’organizzazione giudica questa situazione una “minaccia esplicita” nei confronti delle persone trasferite e una “palese violazione” dei diritti umani. Si tratta di arresti ed espulsioni forzate, in contrasto con la Convenzione di Ginevra del 1951 e la Convenzione africana della Carta dei diritti dell’uomo e dei popoli.
“No ad accordi con l’Unione Europea senza rendere pubblici i contenuti”
Per la Lega la Tunisia non deve fare da “guardiano dei confini dell’Unione Europea”. Il tutto mentre il governo Meloni punta proprio all’intesa con il Paese. Gli accordi con l’Unione europea vanno resi pubblici, secondo Ltdh, sapendo beni quali siano i contenuti delle clausole. L’organizzazione mette pure in guardia dal mettersi “al servizio di governi d’estrema destra e con programmi elettorali razzisti, le cui prime vittime sono gli stessi migranti tunisini” (Ansa).