La celebre fiaba nella nuova versione di Luca Cattaneo incanta il Teatro Vittorio Emanuele
MESSINA. Lumière è stato sostituito dal fashion stylist Vittòn (dal chiaro riferimento allo stilista Louis Vuitton); insieme a lui, diversi da come li ricordavamo sono anche tutti i suoi compagni, ma non finisce qui: la Rosa incantata è, adesso, una pietra e Belle si rivela essere, in realtà, la Principessa dimenticata.
Per chi si aspettava di assistere alla trasposizione della fiaba tradizionale, la sorpresa è grande, ma, in mezzo alle tante novità di questi moderni la Bella e la Bestia, una costante resta sempre la stessa: le emozioni. Con queste emozioni, “La Leggenda di Belle e la Bestia” – testi e regia di Luca Cattaneo, musiche di Enrico Galimberti (che veste anche i panni della Bestia) – ha incantato il pubblico di grandi e piccini (in realtà presenti tra il pubblico molto più i grandi dei piccini) del Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Diversi momenti si richiameranno all’originale, ma tutto inizia già diversamente. Si parte dalla fine ed è Poltrèn (uno dei domestici, trasformato, per l’appunto, in poltrona) a riportarci indietro nel tempo: un maleficio colpisce il Principe e la Principessa, cancellando i loro i ricordi e i loro sentimenti. La Principessa dimenticata è Belle, una giovane del popolo orfana di genitori e costretta ad affrontare, insieme al fratello Bernard e alla sorella Clotilde, difficoltà economiche e le indesiderate avances del benestante Miguel. Il Principe, invece, si trasforma nella Bestia e tutti i suoi servitori in oggetti di arredamento: Vittòn, arbiter elegantiarum, prende la forma di un appendiabiti; la sua amata e vezzosa Clarisse diviene uno specchio (che sostituisce la Spolverina dell’originale); Poltrèn, come già detto, una poltrona; insieme a loro, Madame Angélique è un caminetto curioso e Séverine una libreria con un libro pronto per ogni situazione (tutti personaggi la cui trasformazione è incredibilmente ben rappresentata dai costumi, quasi davvero come una magia).
Anche in questo caso, è solo il vero amore a poter riportare tutto alla normalità, ma con un finale inaspettato e mai raccontato prima…
La leggenda di Belle e la Bestia è un musical che si dà al pubblico ma che può dare ancora di più, in precisione performativa e armonia coreografica, per esempio, o difendendosi dal rischio di rendere i suoi personaggi estremamente macchiettistici nel tentativo di farli risultare il più fiabeschi possibile (eccezion fatta per i “servitori” e per la credibilissima Bestia di Enrico Galimberti).
Un dispiacere – derivato, però, da un affetto personale verso Belle e la sua bibliofilia – nasce, poi, da il non sottolineare l’interesse della protagonista per i libri e la lettura. Il testo di Cattaneo ci offre una storia completamente diversa, è vero, ma la forza di Belle, il suo spirito deciso, la sua indipendenza, l’intelligenza e il coraggio sono prova della libertà di pensare e di agire che la lettura dei libri le ha insegnato.
Piccoli dettagli per uno spettacolo, però, dalle grandi qualità. Infatti, tra 40 tracce orchestrali di gusto classico, 70 cambi d’abito e infinite sfumature di una Francia dell’Ottocento (le scenografie variano continuamente, dal castello al porto, dall’osteria alla nave dei pirati) veniamo trasportati in una avventura che celebra, sì, l’amore, ma anche il coraggio, la volizione, la possibilità di rimediare ai propri errori.
È Poltrèn stesso a dirlo: “La morale la lascio a ciascuno di voi”. Ognuno di noi spettatori – tutti invitati all’ultimo ballo – può trarre da quelle due ore di magia l’insegnamento che più trova adatto a sé; può cercare le risposte che desidera; o formulare le domande di cui ha bisogno; può trovare un po’ di sé e portare qualcosa con sé; senza dimenticare, però, né smettere mai di emozionarsi.
Belle (Diletta Belleri), Bestia (Enrico Galimberti), Miguèl (Manuel Diodato), Clotilde/Clarisse (Elisa Priano), Poltrèn (Federico Della Sala), Vittòn (Alessio Bendoni), Angélique (Rebecca Comite), Séverine (Maria Fanelli), Bernard (Alessandro Gaglio), Bruke (Christian Peroni), Moon (Michele Iuliano), Principe (Alessandro Ventre). Ensemble: Chiara Gardini, Christian Peroni, Ilenia De Rosa, Teresa Chieco, Alessandro Ventre, Maria Fanelli, Sarah Corti, Michele Iuliano, Carlotta Fregnan.