I principali protagonisti dello sfruttamento e i vari indagati, tra Messina e Giardini Naxos
MESSINA – Si aprirà il prossimo 5 aprile il processo per 21 delle persone denunciate dopo l’inchiesta dei Carabinieri su un giro di case di piacere in centro città ma anche tra Giardini Naxos e Taormina. L’indagine del Nucleo Operativo dei Carabinieri, coordinata dal tenente Alice Candelli (nella foto) è scattata dopo le segnalazioni sui movimenti sospetti proprio su alcuni appartamenti centralissimi in città, tra piazza Duomo e via Duca degli Abruzzi.
Le case a luci rosse
Le indagini hanno così permesso di ricostruire la rete di sfruttamento dietro un giro di donne, di origini domenicane, colombiane, venezuelane, quasi sempre straniere e alle quali veniva offerto supporto logistico, dalle sim agli autisti fino alla cura dell’offerta commerciale su internet. Il grosso degli introiti dati dagli incontri con i clienti, però, andava proprio in mano degli sfruttatori.
Al centro dell’indagine c’è il messinese Maurizio Spadaro. Era lui ad occuparsi in particolare dell’affitto dei locali. Sia lui che Francesco Gemelli dovranno tornare dal giudice per le indagini preliminari a fine febbraio, poiché la richiesta di patteggiamento è stata rigettata. Sono assistiti dagli avvocati Andrea Florio e Antonello Scordo. Dovranno ora scegliere se essere processati in abbreviato o proseguire col rito ordinario ed affrontare anche loro il vaglio dibattimentale.
Tutti i nomi
Sarà il processo di primo grado, invece, a stabilire le effettive responsabilità e il grado di coinvolgimento nel giro di altri 21 indagati, secondo i sostituti procuratore Roberto Conte e Marco Accolla coinvolti a vario titolo nei reati di sfruttamento della prostituzione ed estorsione. Si tratta di: Giuseppe Di Giuseppe (Giardini Naxos), Giovanni Di Vincenzo, Giovanni Forestieri, Francesco Gemelli, Marco Giudice, Emanuele Giuliano, Marco Malta, Salvatore Mastroeni, Gabriele Molica, Giuseppe Paino (Lipari), Cosimo Pantè, Anna Portinaio, Stelian Sebastian Ruge, Giuseppe Salvadore, Simone Sciuto, Antonino Silvestri, Giampiero Strano (Piedimonte Etneo), Antonino Tedeschi, Bettania Elizabeth Urena.
Questa è la punta di ciò che c’è a Messina e provincia ,basta pensare che non lavora nessuno o per meglio dire trovi non 21 presunti sfruttatori ma centinaia di migliaia che girano per la città senza sapere come con quali redditi vivono,oltretutto notiamo tutti macchine abbastanza costose in giro con donne alla guida.
Ma questa in città che lavori ci sono? La domanda mi è stata rivolta da persone straniere che restano a bocca aperta di questa realtà messinese insomma ognuno si arrangia anche prostuendosi.