Avvocato e giornalista, ebbe un ruolo centrale nella ricostruzione dopo il terremoto del 1908 e fu deputato alla Costituente
MESSINA – Un pezzo della vecchia Messina poco conosciuto. Una figura che ha dato molto alla città nel Novecento. Attilio Salvatore, nato nel 1890 e morto nel 1961, deputato e membro dell’Assemblea costituente, tra i fondatori del Partito popolare e poi della Democrazia cristiana in Sicilia, giornalista, avvocato, scrittore e poeta, è stato uno dei protagonisti della ricostruzione di Messina dopo il terremoto del 1908. Una testimonianza di questo impegno si trova nel libro edito da Rubbettino “La Messina di Giuseppe Micheli nel racconto di Attilio Salvatore”, a cura di Dario Caroniti e con introduzione di Luigi Chiara. Pochi giorni dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, giungeva infatti a Messina Giuseppe Micheli, neoeletto deputato nel collegio di Parma. Diversi anni dopo, nel 1933, Attilio Salvatore pubblicava un volumetto dal titolo significativo di “Michelopoli”, con il proposito di rievocare l’opera di ricostruzione svolta da Micheli nella città dello Stretto nei primi mesi successivi al disastro.
Un pilastro del Partito popolare e poi costituente dopo il fascismo
Come riscostruisce il giornalista e storico Sergio Di Giacomo, sempre nel libro curato dal docente universitario Caroniti, a soli diciotto anni il futuro deputato ebbe un ruolo centrale nella ricostruzione di Messina. E diede un apporto signficativo alla ripresa civile, religiosa e amministrativa. A stretto contatto con don Luigi Sturzo, anche attraverso una corrispondenza segreta negli anni del fascismo, con l’avvento della democrazia divenne uno dei principali esponenti della Democrazia cristiana, dopo essere stato un pilastro del Partito popolare. Fondatore della Dc messinese, fu eletto all’Assemblea costituente e fu impegnato in due legislature. Collaborò molto anche con il ministro Salvatore Aldisio ed ebbe un ruolo centrale pure nell’elaborazione dello Statuto speciale della Regione siciliana e dell’autonomia.
Tanti i suoi scritti e, come giornalista, fu tra i fondatori del Notiziario di Messina. Sempre attento al sociale, umile e ironico, Salvatore visse in affitto a Piazza del Popolo. Oggi una piazzetta lo ricorda, nella “sua” Messina, sul Viale della Libertà. Ma c’è chi propone, come Piero Chillè, impegnato in ambito storico e culturale, che sia messa una targa anche nella zona in cui visse ed ebbe lo studio, in quella che ora è Piazza Lo Sardo. Un modo per ricordare, in modo ancora più incisivo, l’impegno culturale e politico di Salvatore.