Quelli che aspettano il ritorno della Gozadera e del Paradiso, tra la morte del Borgo e il silenzio della notte, Milazzo offre poco per gli amanti della notte.
Questa è decisamente la stagione dei lidi sulla riviera di Ponente, letteralmente invasa dai bagnanti a causa del bel tempo e delle temperature africane che non demordono.
Per i lidi è stato quindi un boom, spesso legato anche all’offerta della ristorazione. La sera Milazzo però sembra non offrire molti sbocchi. Continuano intrepidi gli storici locali – Picnic, Totù, The Burg, Pane Mortadella e Champagne, B71 – a seconda delle fasce d’età, tuttavia le ordinanze “anti-movida” volute dal Sindaco Formica hanno imposto un tacito copri-fuoco. Il Borgo ha perso la sua caratura come punto di riferimento per la movida, resistono gli storici Degus e il Saraceno.
Ma già dopo l’una Milazzo “si spegne”. Non c’è musica, non c’è vita notturna. Adesso però, dopo il successo invernale dello Shore – trasportato al Manila a Torregrotta – potrebbe esserci la vera rivoluzione per gli amanti della musica. Si parla di un ritorno del Paradiso, la storica location della Gozadera che la scorsa stagione ha tenuto banco insieme alle Terrazze.
Ottimisti gli organizzatori si dicono ottimisti: “sarà una grande stagione di musica e divertimento in un locale a sorpresa al Capo.”
Ultimo focolare per la movida estiva, si tratta di giorni, se non settimane e poi tutto potrebbe finalmente essere pronto. Colpa di una burocrazia – e di una cattiva politica – quella italiana, che ormai persino per l’apertura di un chiosco impedisce alla giovane imprenditoria di prendere lo slancio.