Il direttore artistico e musicista Antonino Cicero scommette sullo scambio con le nuove generazioni attraverso incontri nelle scuole e a teatro
MESSINA – La Filarmonica Laudamo coinvolge le nuove generazioni con una serie d’iniziative. Sottolinea il direttore artistico, il musicista Antonio Cicero: “Ascoltare musica dal vivo è un’esperienza importante per i giovanissimi. Scoprono il fascino d’andare in teatro, alla Laudamo, e vedono degli artisti esibirsi davanti a loro. Di solito i ragazzi e i bambini vedono tutto filtrato da uno schermo. I suoni arrivano spesso tramite i telefonini. Qui è diverso. Il live, in acustico, senza amplificazioni, è per loro un’esperienza unica. Consideriamo che ci sono giovani, dai 16 ai 18 anni, che non sono mai andati in un teatro per assistere a un concerto”.
Il direttore artistico ci tiene a mettere in risalto un concetto: “Studiare musica, così come seguire l’esibizioni dal vivo, fa parte delle attività formative di un cittadino. In generale, l’incontro tra musicisti professionisti e ragazzi avviene nel segno dello scambio d’idee, senza barriere tra il palco e la platea. I musicisti suonano e poi rispondono alle domande dei giovanissimi, alle loro curiosità, in modo sereno. Mi emoziona che alle 14.30 di pomeriggio arrivino in tanti, ragazze e ragazzi, alla sala Laudamo. E che si suoni e che si parli di musica. Una città che guarda al futuro deve agire così. La cultura va vissuta dalla mattina alla sera. E non solo i fine settimana”.
Tre associazioni musicali storiche a Messina
Per Cicero, che suona il fagotto, è di formazione classica ma ama sperimentare mescolando i generi, “a Messina si registra un bel movimento musicale. Qui abbiamo tre importanti associazioni concertistiche: la Filarmonica Laudamo, la più antica della Sicilia, con 102 anni, e una delle più antiche d’Italia; l‘Accademia Filarmonica e l’associazione Bellini. Tutte e tre operano, con concerti, al servizio della città. Non è così usuale che ci siano, in una città, tre realtà così significative e bisognerebbe tenerne conto in misura maggiore. Nello stesso tempo, come stiamo facendo noi con questi incontri, occorre guardare ai musicisti e al pubblico di domani. Prima di tutto bisogna entrare nelle scuole e creare attività collaterali: concerti pensati per i ragazzi, attività d’incontro, corsi di formazione, con un’attività da costruire negli anni”. Secondo il direttore artistico della Filarmonica Laudamo va rinnovato il rapporto i giovani sin da piccoli: “L’obiettivo è abbattere il muro che divide il teatro e le sale dalla gente. La nostra non è solo musica cosiddetta colta ma c’è un’apertura a 360 gradi nei confronti di tutte le espressioni musicali: jazz, tango, musica popolare, classica. E c’è la possibilità d’ascoltare grandi nomi. La strada tracciata è quella giusta e bisogna continuare a creare occasioni per far conoscere il nostro mondo”.