Il terremoto politico. la scelta di far dire "stop" al Cda, il rimpasto e la verifica: stamatttina il leader di Sud chiama Nord interviene
MESSINA – Adesso parla lui. Dalle “segrete stanze”, in cui ha deciso d’anticipare la verifica facendo dimettere il Cda dell’Amam, al futuro di Sud chiama Nord e della Giunta Basile. Oggi alle 10, nel Salone delle bandiere di Palazzo Zanca, Cateno De Luca incontra la stampa. E alle 10.30 i comitati di ScN della città metropolitana di Messina. C’è un partito da ricostruire. Ma soprattutto occhi puntati sulle partecipate e sull’amministrazione.
Sarà annunciato l’ingresso dell’ex Cinquestelle e presidente del partito, Laura Castelli, in Giunta al posto delll’assessore Currò? Giuseppe Campagna lascerà Atm per rimanere alla guida dell’Asm, Azienda servizi municipalizzati, a Taormina? Sono tanti i nodi, al di là del balletto delle nomine e del chi “sale e chi scende”, che l’ex sindaco di Messina dovrebbe chiarire. Una crisi politica nella quale le motivazioni alla base delle dimissioni non sono state esposte in modo chiaro. Un terremoto politico in Amam, tra direttore generale Donato e Consiglio d’amministrazione, che potrebbe anticipare alcuni scossoni nel pianeta De Luca. E c’è chi prevede persino un avvenire di Basile sganciato da quello del suo “padre” politico.
De Luca, Basile e il futuro delle alleanze politiche di Sud chiama Nord
Il capo politico di Sud chiama Nord rivendica l’ultima parola sulle nomine di assessori e componenti delle partecipate. Ma saprà tutelare il sindaco Basile o continuerà a metterlo in difficoltà? Le scelte dovrebbero andare nella direzione di rafforzare l’azione amministrativa ma ci sono anche le ambizioni del De Luca che aspira alla presidenza della Regione siciliana.
Nei giorni scorsi ha annunciato su Facebook d’aver incontrato una misteriosa figura politica: “Ho accettato da lady X un gentile invito a pranzo prima di prendere il volo Roma – Catania. Lady X mi ha detto: Cateno, cosa vuoi fare da grande? Non puoi continuare a rimanere politicamente da solo perché ti logori inutilmente, mentre potresti essere utile ad amministrare non solo in Sicilia… Ed io: Sai che da questo punto di vista ti do ragione. Anche perché non vedo tutti questi Maradona della buona amministrazione“.
L’ambizione di candidarsi ancora a presidente della Regione ma Pd e Cinquestelle non lo sosterranno
De Luca sostiene che “lady X” gli ha fatto una proposta e il punto centrale del ragionamento è questo: “Non pensare che in Sicilia il centrosinistra ti indicherà con facilità quale candidato presidente della Regione siciliana. Anzi, ti posso assicurare che parte del Pd farà di tutto per farti rinunciare con veti e colpi bassi, mentre una parte di 5 Stelle è affetta da invidia acuta e non ti sosterrà mai. E io ci rifletterò. Non consentirò a nessuno di cucinarmi a fuoco lento”.
In questo scenario, in mezzo a frane politiche a Palazzo Zanca e all’Ars, il sindaco di Taormina e deputato regionale deve decidere “cosa fare da grande”. Tra, finora, falliti scenari nazionali e una dimensione siciliana non facile, se vuole puntare alla presidenza. E tutto questo avrà un peso anche sull’amministrazione Basile. Le insidie, per il successore designato dal capo di Sud chiama Nord, non mancano.
Basile dagli la fascia che risparmiamo tempo.
Denaro no.
Spero che da grande si ritiri e ci liberi dalla sua presenza. Delle comunità feudo spremute per le sue ambizioni ne abbiamo abbastanza.
La gente se ne va al Nord, neanche d’estate viene a Messina, ma cosa deve amministrare, un bel niente, sanno solo vivere con mega stipendi pubblici e poi non fare niente come tutti i politici.
“SINDACO” Basile, il bommacaro di Fiumedinisi ti sta dando l’opportunità di togliere il virgolettato alla parola sindaco. Dimostra di non essere un ectoplasma, come giustamente ti definisce qualcuno di noi. Cogli questa opportunità, staccati da questo…tira fuori gli attributi! Hai la possibilità di recuperare la dignità di amministratore.
A parte che la fantomatica lady x sarebbe facilmente indovinabile,ma personalmente credo poco a un colloquio tra i due con conseguente proposta di entrare in coalizione.il problema maggiore per noi siciliani di questo “possibile” accordo che porterebbe il commediante del Nisi a una presidenza regionale è che saremmo la prima regione d’Italia con un dittatore al comando.ricordate i tempi del COVID e le ulteriori vessazioni a cui ha sottoposto i cittadini messinesi con la scusa di volerli proteggere maggiormente dal virus…