La politica in Sicilia sotto incantesimo, nulla cambia e poco si crea

La politica in Sicilia sotto incantesimo, nulla cambia e poco si crea

Marco Olivieri

La politica in Sicilia sotto incantesimo, nulla cambia e poco si crea

martedì 07 Gennaio 2025 - 07:30

Per il delitto Mattarella manca la verità processuale e politica e, intanto, l'isola rimane ancorata al passato. E latita l'alternativa al centrodestra

di Marco Olivieri

Una politica senza idee. In assenza d’ideologie, di visioni contrapposte, tutto si confonde. E rischia di generare un rumore di niente. Un vuoto. La Sicilia e la sua Regione sembrano sotto incantesimo: il passato non termina mai e la memoria non alimenta virtuose trasformazioni. La svolta nelle indagini sull’omicidio del presidente Piersanti Mattarella, mentre si è appena commemorata l’uccisione mafiosa avvenuta 45 anni fa, è la conseguenza di un nodo ancora irrisolto. Manca la verità politica e processuale, in questo e in tanti altri casi.

L’Isola e l’Italia non hanno fatto i conti fino in fondo con il loro passato. E sembra che un incantesimo avvolga la Sicilia in modo che tutto cambi affinché, in realtà, ogni cosa rimanga come prima, per citare “Il gattopardo”. Da qui la sensazione di essere prigionieri di un vecchio che non muore per far posto al nuovo.

Così, in un contesto che sfiora l’immobilismo, la polemica sul maxiemendamento da 100 milioni di euro all’Ars è servita, sì, a mettere in discussione la discrezionalità nell’uso dei fondi pubblici. Uno strumento usato spesso dai deputati regionali per alimentare il loro consenso. Ma, nello tempo, ha certificato l’impotenza del sistema o, meglio, la volontà politica di lasciare le cose come stanno.

La fragilità del Pd siciliano e l’alternativa che non c’è

L’attuale vuoto nei contenuti conferma la sensazione dominante di un’impossibilità di cambiare. Esistono alternative all’attuale centrodestra? La fragilità del Partito democratico, con le sue divisioni interne in vista dell’elezione del segretario regionale, rivela l’assenza di una prospettiva di governo per sostituire l’attuale schieramento. E la debolezza, non meno strutturale, anzi, del Movimento Cinquestelle certifica l’alternativa che non c’è.

Nel frattempo, Sud chiama Nord di Cateno De Luca sta virando decisamente verso la maggioranza. E l’Ars diventa terreno privilegiato di alchimie e scenari futuri. Quello che manca è il respiro di una politica alta che coniughi nuove idee e classi dirigenti all’altezza dei problemi. Si rimane in superficie. E tutto il resto è slogan, salvo eccezioni.

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4 commenti

  1. Il fondatore di FI Marcello Dell’Utri ha scontato 7 anni per concorso esterno.
    Quale tessera del puzzle manca?

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    1. Marco Olivieri 7 Gennaio 2025 12:20

      Scontati di meno, se ricordo bene, perché poi per ragioni di salute ha goduto di una liberazione anticipata.
      Cordiali saluti

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  2. 4 scontati se non ricordo male.
    Saluti a Lei

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  3. L’ alternativa quale sarebbe ?? Farci riempire ancora di piu’ le strade con altri impuniti avventurieri clandestini ?? O permettere la compravendita di neonati ?? O distruggere l’ economia di un paese, inseguendo miopi e folli, alternative verdi ?? L’ unica speranza erano i 5 Stelle, prima che si mettessero ad inseguire il PD, per governare subito, e a tutti i costi. Per eliminare questo cancro dalle coscienze, e far capire alla gente, come votare per cambiare la loro vita e qualla dei loro figli, ci vogliono anni. In questo momento la destra e’ quella meno peggio, perche’ non ci sono altre alternative…………………

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