Per le vie di Messina una processione molto sentita. Anche portatori diciassettenni per questa edizione
Riprese in diretta e interviste di Silvia De Domenico
MESSINA – La passione di Cristo per le vie di Messina. E una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Anche quest’anno raccontiamo in diretta le 11 Barette. “Un’emozione che si rinnova. Speriamo di risorgere come Cristo”, ha detto Nino Di Bernardo, battitore e custode di una delle barette. Per la processione 2024, anche portatori diciassettenne hanno per la prima volta svolto un ruolo da protagonisti.
Nel primo video interviste e partenza
11 statue per la Via Crucis
Sono 11 statue che rappresentano la Via crucis. Alcune sono in legno massiccio, altre in cartapesta, altre sono miste, tutte sono opere d’arte vincolate e tutelate dalla Soprintendenza. Ognuna è affidata ad una famiglia che la tramanda di generazione in generazione. Solitamente i custodi della baretta sono anche i battitori, figli di battitori, nipoti di battitori. Come Salvatore Velardo, che batte la baretta dell’Addolorata da 20 anni. E prima di lui suo padre e prima ancora suo nonno: “Le curiamo e custodiamo con orgoglio da tutta la vita di generazione in generazione”.
La processione e l’entusiasmo dei fedeli (secondo video)
Il percorso è lo stesso di ogni anno: corso Cavour, via Tommaso Cannizzaro fino a piazza Cairoli, via Garibaldi (lato monte), via I settembre e arrivo in piazza Duomo per la benedizione dell’arcivescovo di Messina. E infine il rientro in chiesa attraverso la storica ‘nchianata di via Oratorio San Francesco.
La benedizione dell’arcivescovo (terzo video)
L’arcivescovo: “Messina sotto la protezione di Maria”
Nel suo discorso al Duomo, l’arcivescovo Giovanni Accolla ha messo in rilievo che “anche in questo tempo di smarrimento Gesù rappresenta la via della verità. E Messina è sempre sotto l’ala protettiva della Vergine Maria”.