Lettera aperta del consigliere comunale per rendere l'impianto sportivo fruibile a tutti

Una lettera aperta per chiedere che lo stadio Celeste riapra battenti e diventi fruibile anche per i cittadini. E’ la proposta del consigliere comunale Salvatore Sorbello che ha scritto all’assessore allo sport Scattareggia, al presidente Fc Messina Rocco Arena ed al garante dell’infanzia e adolescenza Angelo Fabio Costantino.

Il Celeste ridato alla città

“L’FC Messina ha speso tanti soldi ed altri ne spenderà per poter disputare le partite di Campionato nello stadio Celeste- scrive Sorbello– Speriamo che il Sig. Questore capisca che il Celeste è un impianto che dev’essere ridato alla città di Messina e non inibito alla fruizione di tanti cittadini. Il Comune e la società hanno tutti gli strumenti affinché vengano rispettate le norme di sicurezza. Salveremmo tanti ragazzini dalla strada, perché la riapertura dello Stadio Celeste può essere altamente simbolica oltre che funzionale, laddove, finalmente, da un lato, le istituzioni mostrano l’interesse verso lo sport e questo viene preso come un segnale positivo di rinascita, dall’altro”.

Al lavoro per i giovani

Sorbello invita ad una sinergia tra Comune, Fc Messina e Garante per l’infanzia per stilare una sorta di convenzione che avvii, di concerto con il Tribunale dei minori, anche attività di recupero di molti giovani. Spesso il disagio sociale e familiare diventa una barriera insormontabile e condiziona il futuro di decine di ragazzi.

Lo sport contro il disagio

“Messina è una città con tanta voglia di fare e quando le è stata data la possibilità ha dimostrato di saperci fare- nvito il presidente Rocco Arena a condividere questa mia riflessione. So che ci tiene molto alla realizzazione di un settore giovanile di qualità, mi creda, Messina è piena di talenti che vivono nei nostri Rioni e che purtroppo, spesso, finiscono per perdersi in brutti giri. La città ha grande bisogno di spazi di sana condivisione. Proprio ieri in commissione servizi sociali si è discusso il tema delle criticità connesse al disagio sociale. Allargare il ventaglio delle possibili attività legate al mondo dello sport può essere una soluzione”.