Nell'indagine di Italia oggi e Ital Communications, con la Sapienza, 105esimo posto per il territorio della Città metropolitana
Qualità della vita. Nella venticinquesima edizione dell’indagine di Italia oggi e Ital Communications, con l’Università La Sapienza, terzultimo posto e nove posizioni in meno nel 2023 rispetto all’anno precedente per la provincia di Messina. Dal 96esimo, il territorio della Città metropolitana passa al 105esimo posto, il terzultimo. Peggio della provincia di Messina solo quelle di Caltanissetta e Crotone.
Bolzano, Milano, Bologna, Trento e Firenze sono in testa. Reggio Calabria è 95esima. Per affari e lavoro, Messina è 103esima, seguita da Agrigento, Napoli, Caltanissetta e Crotone. Qui la valutazione è su mercato del lavoro, tasso d’occupazione e disoccupazione, mortalità e nascita di nuove imprese, mancati pagamenti (importo dei protesti per abitante). Messina raggiunge il cinquantunesimo posto, un risultato considerevole, per startup e piccole e medie imprese innovative su ogni centomila abitanti. Ma a farla sprofondare è il tasso d’occupazione femminile, con l’ultima posizione.
Reati e sicurezza risultato positivo per la provincia di Messina ma è ultima per sicurezza sociale
La provincia di Messina, per l’ambiente, è al 106esimo posto, con ultima Catania. Anche in questo settore non mancano le note incoraggianti: 35esimo posto per la disponibilità di aree pedonali; 53esimo posto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani; 79esimo per l’offerta del trasporto pubblico locale. Siamo però terzultimi per densità di verde urbano nel capoluogo, al numero 105.
Per reati e sicurezza, 30esima posizione ed è un risultato positivo. Per la violenza sessuale meno bene: 74esimo posto. Ma, per la sicurezza sociale, Messina è ultima. Tra i criteri per valutarne l’insicurezza sociale il tasso di disoccupazione giovanile per la fascia d’età 15-24 anni, il tasso d’inattività per le persone tra i 25 e i 34 anni, la variazione di mortalità tra gli under e over 65, gli infortuni sul lavoro, le morti per tumore, i reati a sfondo sessuale contro minori per 100mila abitanti, incidenti stradali, suicidi, dimissioni di pazienti per Tso, il numero di disabili per mille residenti.
La sorpresa nel sistema salute
Per istruzione e formazione, 95esima. Tra gli indicatori, il tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, la percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni in possesso almeno di un diploma di
istruzione secondaria superiore, la percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni in possesso di laurea o altri titoli (102esima posizione), la percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente (sempre 102esimo posto per Messina). E, dallo scorso anno, fa parte dei criteri la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche.
Per popolazione, la provincia di Messina è 99esima. Per il sistema salute, un sorprendente quattordicesimo posto, considerando la dotazione nel territorio di servizi sanitari, posti letto e apparecchiature diagnostiche (tredicesima posizione per quest’ultimo settore). Settimo posto di Messina per posti letto in Cardiologia e Cardiochirurgia.
Per il tempo libero, 58esimo posto. Per reddito e ricchezza, 93esima posizione.
Osservano gli autori della ricerca: “In fondo alla classifica, come nel 2022, c’è Crotone (107a), insieme alle province siciliane Messina e Caltanissetta (105a e 106a). Inoltre, la ricerca conferma una tendenza: la frattura tra il centro-nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità”.
E ancora: “Province e Città metropolitane del centro-nord sono protagoniste indiscusse della ripresa (dopo la pandemia, n.d.r.). Di riflesso, si fa più netta la separazione rispetto alle aree meno sviluppate quali Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale. Quest’anno la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 su 107 province. Tradotto in termini di popolazione, significa che 21 milioni 909mila residenti (pari al 37,2% della popolazione italiana) vivono in territori caratterizzati da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 21 milioni 789mila della passata edizione, pari al 36,9% della popolazione. Il tutto registrando quindi un lieve arretramento rispetto al 2022”.
I risultati dell’indagine 2023
Affari e lavoro
Bolzano e Bologna si piazzano, come lo scorso anno, rispettivamente al primo e al secondo posto, a seguire Cuneo, Trento e Belluno. A chiudere la classifica Crotone.
Ambiente
Bolzano apre la classifica della qualità ambientale, seguita da Padova, Mantova e Milano. In coda Catania.
Reati e sicurezza
Ascoli Piceno è al primo posto nella dimensione relativa a reati e sicurezza. Seguono, nell’ordine, Pordenone, Frosinone e Benevento. L’indagine conferma la permanenza nelle posizioni di coda dei grandi centri urbani. Milano chiude la classifica in ultima posizione.
Sicurezza sociale
Il Nord-Est si attesta nelle posizioni di vertice. La provincia che quest’anno apre la classifica è Prato, seguita da Bolzano, Vicenza, Cuneo e Savona. La provincia in coda è Messina.
Istruzione e formazione
Bologna si classifica in prima posizione nelle dimensioni dell’istruzione e della formazione. A seguire altre due province del Nord-Est, Trieste e Trento, e Firenze in rappresentanza dell’Italia centrale. La provincia in ultima posizione è Crotone.
Popolazione
Bolzano si conferma al primo posto nella graduatoria della popolazione, risultato che si ripete da nove anni. Nelle 27 posizioni di coda si registra una significativa presenza di province del Nord-Ovest e dell’Italia meridionale e insulare. Chiude la classifica Oristano.
Sistema salute
Isernia apre la graduatoria del Sistema salute, per distribuzione territoriale dei servizi, precedendo Terni, giunta prima nella passata edizione. A seguire Ancona, Catanzaro e L’Aquila. Chiude la classifica Gorizia.
Tempo libero e turismo
Siena si conferma al primo posto nella classifica del tempo libero e turismo. Seguono Rimini, Aosta e Verbano-Cusio-Ossola. Come negli anni passati, all’ultimo posto figura Crotone.
Reddito e ricchezza
Milano conferma il primo piazzamento già ottenuto nelle ultime tre edizioni. A seguire Trieste, Bologna, Aosta e Monza-Brianza. Chiude la classifica, come nelle quattro passate edizioni, la provincia di Crotone.
E ancora non sono pronte le piste ciclabili e le isole pedonali.
Aspettiamo di avere il traffico intasato e i negozi chiusi.
Classifica assolutamente veritiera.
I nostri comportamenti ci rendono degni della posizione conseguita.
terzultimi? cosa vuoi di più.il prossimo anno ultimi,ma come disse LUI,gli ultimi saranno i primi ed i primi saranno ultimi
Terzultima per qualità della vita ma Primissima nel suono del Clacson!
A prima vista la classifica mi sembrava realistica.
Poi ho letto che Messina è al 14esimo posto per sistema salute.
La posizione è del tutto consona alla città e alle sue pessime abitudini. Qualcuno ovviamente darà la colpa alla politica ma solo in parte questo può rappresentare una giustificazione. Strade non pulite e non certo per colpa di Messina servizi, discariche e bidoni per la raccolta disseminati per la città, bus in cui è impossibile salire ma per il fatto che chi non paga si mette davanti le porte, auto in doppia fila quando con le apposite applicazioni si pagherebbe meno di un panino, marciapiedi e sede tramviaria in cui vengono abbandonate le feci dei cani tanto chi se ne accorge. E l’elenco potrebbe continuare. Tutti comportamenti che il Messinese in vacanza in altre città non compie.
Credo che il programma di sviluppo di chi ci amministra (cordoli , ciclabili , riduzione parcheggi , panem et circenses , ecc.) non abbia portato un miglioramento nella qualità di vita del cittadino.
Nei fatti siamo retrocessi.
Ormai per avere un record c’è da raggiungere la maglia nera della classifica. Con poco impegno sicuramente ce la faranno.
In altre parole facciamo schifo! Però ci vantiamo sia come cittadini che come amministrazione! E allora aveva ragione Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo Gattopardo: il più grande difetto di noi siciliani è la VANITA’.
E pensare che volevano scalare la classifica con le piste ciclabili…