Non ha nulla a che vedere con le attività portuali. Ecco il motivo per cui il Comune chiede di diventare gestore unico del bene storico
MESSINA – Il 5 febbraio 2016 la firma del Patto per la Falce. Tre anni dopo l’unico risultato rilevante ottenuto, e non ancora definito, è l’approvazione del Piano regolatore portuale. E’ a questo strumento che sarà demandato il futuro della Zona Falcata ma, prima di tutto, l’occhio è puntato sulla Real Cittadella.
Dopo il sopralluogo di domenica scorsa, il sindaco Cateno De Luca ha espresso la volontà di far acquisire il bene al Comune, tramite un disegno di legge da presentare in Parlamento. “Ieri a Roma ci abbiamo lavorato tutta la notte – dice -, ringrazio il professor Franz Riccobono per la sua preziosa collaborazione. Il ddl è stato consegnato alla deputata Matilde Siracusano per le preventive attività di drafting legislativo ed il successivo deposito. Ho chiesto a Matilde di invitare tutta la deputazione messinese a sottoscriverlo per depositare il testo finale entro domani. Mi auguro che la città di Messina sia unita in questa battaglia di dignità”.
Nel ddl si legge che “nonostante i tentativi dell’Autorità Portuale di Messina di eseguire degli interventi di bonifica dell’area, che sono stati vanificati dal conflitto di poteri e competenze tra gli Enti preposti al controllo e quelli cui spetta la competenza ad agire, l’area della Real Cittadella continua a presentarsi in stato di totale abbandono, parzialmente adibita a discarica abusiva di inerti e di rifiuti, contaminata nella sua struttura originaria dalle costruzioni e dagli insediamenti industriali che, con una scelta miope e scellerata, le precedenti amministrazioni hanno consentito di fare installare al suo interno e che non sono mai state bonificate dopo la loro chiusura”.
Per recuperare l’area, è necessario bonificare “il sito dalla presenza di rifiuti costituiti anche dagli scarti delle lavorazioni industriali e dagli stessi impianti ancora presenti sull’area, ed alla demolizione di tutte lecostruzioni avvenute in epoca recente in violazione di qualsiasi vincolo di tutela monumentale, architettonica e paesaggistica”.
Operazioni rese impossibili, finora, dalla “concomitante presenza di più autorità che, spesso sovrapponendo le rispettive competenze e poteri, hanno finito per intralciarsi l’un l’altra, condannando l’area al persistente abbandono e degrado”.
Il motivo principe è che “l’Autorità Portuale non riveste un interesse diretto alla sua riqualificazione perché il bene non riveste finalità strategica con riferimento alle finalità istituzionali dell’ente che è vincolato ad investire le proprie risorse economiche esclusivamente per la realizzazione di opere e per l’esecuzione dei lavori destinati alle aree portuali”.
Il Comune di Messina, invece, “ha manifestato la volontà di recuperare l’area della Reai Cittadella, previa bonifica del sito, e destinazione della stessa alla fruizione dei cittadini messinesi ed allo sviluppo turistico”.
Il disegno di legge prevede la decadenza del Patto per la falce e l’inefficacia di ogni accordo precedente sul bene, con la retrocessione dell’area al Comune. “La competenza sull’area in cui è situato il complesso architettonico monumentale della Real Cittadella, fermi restando i vincoli paesistici, architettonici e ambientali previsti dalla Legge, è di esclusiva competenza del Comune di Messina, che l’amministra e la utilizza recuperandone il patrimonio architettonico e monumentale ai fini della programmazione produttiva e promozionale della città di Messina”.
“Stamattina ho depositato una proposta di legge che ritengo essere più che altro una battaglia per la dignità della città di Messina – dice la deputata Matilde Siracusano -. I benefici potrebbero essere molteplici, a cominciare dalla rinascita economica, culturale e sociale della città. Una proposta di buon senso che mira al recupero di un patrimonio architettonico e monumentale da destinare alla programmazione produttiva e promozionale della città di Messina. Il sito, previa bonifica da rifiuti e costruzioni abusive, sarebbe riqualificato per la fruizione non solo dei cittadini messinesi, ma anche per garantire un crescente sviluppo turistico”.
Strano visto che le aree in questione sono state consegnate nel lontano 2008 al Comune di Messina è sono ancora di loro pertinenza, senza aver risolto niente………dare quelle aree al comune è un suicidio per la Città……L’Autorità Portuale ha sempre fatto il proprio dovere vedi Terminal Crociere……..
L’autorità Portuale ha sempre operato con inteligenza , diligenza e senza sceneggiate ed ha anche la possibilità economica di fare i lavori necessari – contrariamente al comune di Messina già in dissesto e che non riesce a far funzionare nemmeno i servizi essenziali malgrado tante nuove società e tanti nuovi consigli di amministrazione .