Sconto di pena in appello per il costruttore, mentre il dirigente comunale è stato condannato.
Il cambio di rotta della Procura Generale al processo d’appello sul caso La Residenza sembra aver giocato a favore della tenuta delle accuse contro i costruttori e i professionisti coinvolti nella realizzazione del complesso edilizio sul Torrente Trapani.
Un vero e proprio sacco edilizio in piena ZPS, secondo il WWF, che stasera ha portato alla condanna di tre persone, il costruttore, una collaboratrice e il dirigente comunale. La sentenza della Corte d’appello è arrivata in tarda serata e dispone la condanna del costruttore e un socio 6 mesi, contro i stabiliti in primo grado, mentre per l’ingegnere Rando c’è la conferma integrale del verdetto di primo grado ad un anno e 3 mesi. Decisa una sola assoluzione per non aver commesso il fatto e una prescrizione.
L’accusa rimasta in piedi per il costruttore è una soltanto, per le altre tre contestazioni è comunque scattata la prescrizione. Non dai risarcimenti alle partici civili, però, che la Corte d’appello (presidente Celi) ha confermato.
A pagare sarà anche il Comune di Messina, che in questo processo figurava nella doppia veste di responsabile civile e parte civile, insieme alla sigla ambientalista che ha per prima denunciato la colata di cemento sul torrente Trapani, inquilini e proprietari delle aree.
In precedenza la procura Generale aveva chiesto alla Corte di dichiarare la prescrizione da tutte le accuse. In seguito il procuratore generale ha depositato agli atti del processo alcuni stralci di verbale di dichiarazioni rilasciate da Biagio Grasso, che tra l’altro dell’imputato omonimo è il figlio, e il nuovo sostituto procuratore generale è tornato sui suoi passi, chiedendo di condannare gli imputati.
La sentenza era prevista per ieri ma l’udienza è slittata a oggi. Stamane c’era aria di un nuovo rinvio per una difficoltà nel comporre il Collegio dei giudici. Poi la Corte ha risolto, i difensori sono intervenuti e in tarda serata è arrivato il verdetto.
Il processo ha visto impegnati gli avvocati Paolo Turiano Mantica, Nino Parisi, Bonaventura Candido, Lori Olivo, Franco Rosso, Aurora Notarianni, Antonella Russo, Carmelo Vinci.
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