Politica

La rete idrica colabrodo a Messina, nel 53% di perdite anche gli allacci abusivi

MESSINA – Messina presenta perdite nella rete idrica del 53 per cento. Perdite che non sono frutto solo di una rete colabrodo ma esiste una percentuale giudicata alta di allacci abusivi e situazioni da regolamentare. Mentre giunge in città circa il 25 per cento di acqua in meno rispetto al 2023, dei mille litri al secondo, al 70 per cento provenienti da Fiumefreddo, quanti ne rimangono? Davvero pochi: 500 litri al secondo o poco più.

E, se gli interventi per sostituire 150 chilometri di rete idrica sono partiti, e per altre azioni strutturali l’amministrazione ha chiesto il finanziamento, sarebbe importante accelerare sul fronte della legalità. Servirebbe una vigorosa azione giudiziaria e politica per porre fine ad allacci abusivi e altre irregolarità. Situazioni che incidono pure in modo significativo sulle perdite.

Nei giorni della “guerra dell’acqua” tra Messina e Taormina, si è visto il prevalere di elementi probabilmente più simbolici che reali. Dato che Cateno De Luca è il capo, e spesso il “padre padrone”, della Giunta Basile, nell’immaginario non poteva che “fregare” acqua a Messina a favore di Taormina. La vicenda non è stata gestita politicamente al meglio e ha messo il sindaco Basile in difficoltà. Ma sta di fatto che bisognerebbe soprattutto avere la forza di concentrare l’attenzione, in realtà, su quelle sacche d’illegalità che ancora sono forti e hanno un peso rilevante sul piano dell’inefficienza.

Chi ruba l’acqua a Messina nell’anno 2024? E quante sono ancora le situazioni da regolarizzare? Sono domande che meritano risposte.