Nella palestra Airon di Furci Siculo sono riprese le attività dopo la fine del lockdown
In collegamento da Furci Siculo Carmelo Caspanello Tra allenamenti distanziati e attrezzature costantemente sanificate, anche le palestre hanno riaperto dopo la fine del lockdown imposto dall’emergenza epidemiologica.
“La ripartenza è stata dura – spiega il titolare della palestra Airon di Furci Siculo, Roberto Ingegneri – siamo rimasti chiusi nei mesi clou della stagione e non abbiamo ricevuto aiuti. Abbiamo dovuto anche chiudere il campo di calcetto, che era un’attività importante per noi, e al momento non ci sono indicazioni per poterlo riaprire”.
All’interno della struttura cartelli e avvisi indicano i comportamenti da adottare. All’ingresso sono stati posti i dispenser con il gel igienizzante per le mani. L’uso dei guanti non è obbligatorio ma chi vuole può utilizzare quelli messi a disposizione dalla palestra.
“Poche regole ma chiare – continua Ingegneri – che ci consentono di lavorare in piena sicurezza. La prima e più importante è quella del distanziamento interpersonale”. I titolari della palestra hanno predisposto all’ingresso un registro di entrata e uscita. Sarà conservato per 14 giorni in modo tale che nel caso di un eventuale contagio si possa risalire a chi è entrato in contatto con il soggetto positivo.
“Abbiamo dovuto modificare la disposizione delle attrezzature – aggiunge Ingegneri – distanziandoli per consentire all’utente di lavorare in tutta sicurezza e ogni volta che si finisce di utilizzare un attrezzo lo stesso viene sanificato”. “La chiusura è stata molto pesante dal punto di vista economico – spiega l’altro titolare, Corrado Bongiogno, noto istruttore di judo e vice presidente della disciplina in Sicilia – Sanificare costantemente gli attrezzi e gli ambienti è un lavoraccio, ma lo facciamo per garantire la sicurezza di tutti. Per quanto riguarda lo sport di contatto siamo indietro. Ma prima di essere sportivi siamo cittadini e quindi rispettiamo le disposizioni del governo. Bisogna ancora aspettare”.