La rivolta di agricoltori e allevatori nel Messinese: "Norme penalizzanti e burocrazia oppressiva" AUDIO

La rivolta di agricoltori e allevatori nel Messinese: “Norme penalizzanti e burocrazia oppressiva” AUDIO

Carmelo Caspanello

La rivolta di agricoltori e allevatori nel Messinese: “Norme penalizzanti e burocrazia oppressiva” AUDIO

lunedì 05 Febbraio 2024 - 12:30

La marcia dei trattori a Falcone contro i prezzi bassi dei prodotti, l'aumento dei costi di produzione e le politiche comunitarie inadeguate. Cateno De Luca annuncia una manifestazione il 14 febbraio a Palermo davanti palazzo d’Orleans

la protesta
La voce degli agricoltori: la crisi e i motivi della protesta

di Carmelo Caspanello
FALCONE – Allevatori e agricoltori alzano la voce anche in Sicilia. La protesta ieri è sbarcata in provincia di Messina con una manifestazione che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone e una decina di trattori. Protestano contro le politiche agricole comunitarie e la grave crisi che attanaglia il settore. La mobilitazione, sostenuta dal leader del movimento politico “Sud Chiama Nord”, Cateno De Luca, ha visto i trattori percorrere la SS113 fino a Milazzo, con la partecipazione del deputato Giuseppe Lombardo.

IL MALCONTENTO DEI MANIFESTANTI

I manifestanti hanno espresso il loro malcontento riguardo ai prezzi dei prodotti agricoli, considerati troppo bassi per coprire i costi di produzione, aggravati dall’incremento dei costi delle materie prime e del carburante. Le politiche agricole comunitarie sono state criticate per essere “inadeguate e non protettive nei confronti dei piccoli produttori siciliani.” A ciò si aggiunge la crisi economica, che ha determinato un calo del consumo di prodotti agricoli e un aumento delle difficoltà per le aziende agricole.

“SERVONO INTERVENTI URGENTI”

Anche a Falcone i manifestanti hanno chiesto interventi urgenti ai governi europeo, nazionale e regionale per sostenere il settore agricolo e tutelare i redditi degli agricoltori attraverso una revisione delle politiche agricole comunitarie in favore di una maggiore equità e sostegno ai piccoli produttori. Insieme a misure concrete per contrastare il caro-bollette e l’aumento dei costi di produzione. Al termine della manifestazione, i rappresentanti dei manifestanti hanno annunciato che la mobilitazione continuerà se non saranno adottate misure concrete per risolvere le criticità del settore.

DE LUCA: “ORA SERVONO FATTI”

Cateno De Luca ha annunciato una manifestazione a Palermo il 14 febbraio in sostegno degli agricoltori e degli allevatori. La sua dichiarazione è perentoria: “Esigiamo fatti, non chiacchiere, dal presidente. La situazione è critica, e abbiamo il dovere di lottare per gli agricoltori e gli allevatori italiani. Saremo al loro fianco per la battaglia per la sopravvivenza dell’agricoltura italiana. La marcia degli agricoltori e degli allevatori – incalza De Luca – è un grido di battaglia contro le politiche europee che stanno devastando l’agricoltura italiana, con la complicità del governo nazionale che ha risposto alle loro richieste con un aumento delle tasse. È ora di dire basta. La manifestazione di San Valentino a Palermo – chiosa il leader di ScN -sarà aperta a tutti, inclusi rappresentanti di tutte le forze politiche, sia dell’opposizione che della maggioranza, a condizione che abbiano il coraggio di raccontare la verità”. De Luca ha infine sottolineato che “non sarà protagonista la politica, ma che il movimento è al servizio degli agricoltori e degli allevatori, in attesa di risposte certe dalla politica nazionale ed europea”.

ANCHE LA LEGA AL FIANCO DEGLI AGRICOLTORI

Anche la Lega si è schierata a sostegno degli agricoltori siciliani, denunciando norme penalizzanti e una burocrazia oppressiva. I rappresentanti della Lega, Vincenzo Figuccia e Salvo Geraci, hanno chiesto moratorie sulle tasse e sui costi del carburante. Il prossimo appuntamento è fissato per il 14 febbraio a Palermo, davanti a palazzo d’Orleans, luogo simbolico per chiedere rispetto e soluzioni concrete per il settore agricolo.

2 commenti

  1. Le lega che fa opposizione al governo di cui fa parte. Faccie di bronzo…

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  2. Chi sa se qualcuno di quelli che protesta si ricorda di avere ricevuto sussidi dalla comunità europea per anni e anni. A Capo d’Orlando, tanto per fare un esempio, ci hanno fatto una fortuna in tanti. Poi nessuno si azzarda a dire pubblicamente chi è che controlla veramente i mercati ortofrutticoli.

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