Nel risanamento non tutto è da demolire, c'è anche da riqualificare. Come la casa-bottega di Mastro Lino
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Una scalinata che dalla chiesa di Montalto arriva vicino all’Istituto Savio. Via Delle mura gentili, più che una baraccopoli, è un piccolo “borgo”. Così lo ha definito il sub commissario al Risanamento Marcello Scurria. Il nostro Viaggio nelle baraccopoli questa settimana ci ha portati alla scoperta di un gruppo di casette costruite su una scalinata, a ridosso di antiche mura. Una via sotto gli occhi di tutti, in una strada di passaggio molto trafficata, eppure quelle baracche non le nota mai nessuno.
“Non tutto è da demolire, qui c’è da riqualificare”
“È raro che la gente noti quello che ha sotto gli occhi e questa ne è la dimostrazione. Qui non siamo nelle periferie della città, ma in pieno centro”, dice Scurria. Nella complessa opera di risanamento di Messina non tutto è da demolire, qui ad esempio si dovrà ragionare su un progetto che riqualifichi e valorizzi ciò che di bello c’è. Certamente c’è dell’amianto che va eliminato, ci sono case degradate ma anche molto curate e non manca un tocco artistico che fa assomigliare questa scalinata ad un piccolo borgo.
La dedica di Mastro Lino sulla porta della casa-bottega
Su una porta di legno si legge: “Giru tuttu u munnu e non trovu casa mia, vegnu a Messina e trovu tuttu u munnu a casa mia“. La firma è di Mastro Lino, probabilmente un artista che racconta così il suo attaccamento alla casa, alla città, al suo mondo. Fuori dalla porta dipinta a mano ci sono piante ben curate, vasi e cestini decorati e coloratissimi. Ecco il tocco d’arte in quella che sulla carta è solo una baraccopoli da cancellare. Vedi qui la gallery fotografica 👇🏻