"Dividersi sul risanamento è come dividersi sulla natura della Trinità. Serve un tavolo unico"
Di seguito la riflessione dell’associazione La Sicilia ai siciliani sul risanamento e sul dibattito in corso.
Ha ragione chi pone il tema del Risanamento al Centro dell’agenda politica. Ha ragione chi su di esso investe energie, forze, provocazioni, alza i toni, e chiede conto alla politica.
Dal fallimento al riscatto
Dividersi sul Risanamento è come dividersi sulla natura della Trinità: è atteggiamento cieco, privo di prospettiva, non ha senso e offende il senso di umanità, di solidarietà, di dignità e di decoro di una intera comunità. Il fallimento è lì davanti agli occhi, ci guarda, ci osserva e ci giudica: tutti, nessuno escluso!! E il suo giudizio è spietato!! Ma è proprio la consapevolezza del fallimento che ci può riscattare. E la consapevolezza del fallimento deve chiudere quella pietosa scena ingombrata da incidentali improvvisatori, da cinici speculatori, da freddi calcolatori e da impavidi opportunisti.
Un unico tavolo
Il tavolo deve essere unico: tutte le forze e le associazioni, tutte le forme e i livelli di rappresentanza, locale, regionale, nazionale, devono dialogare, programmare, pianificare e definire una piattaforma rivendicativa unica. Pronte alla mobilitazione nelle forme democraticamente più aggressive. Fioriscano evidenti segnali in questa direzione, si diano solide radici e non si aspetti più il miracolo soprannaturale, ma ci si affidi, secondo natura, al lavoro e al servizio serio degli uomini di buona volontà.Si tacciano i distinguo, i se, i ma, i forse, si tacciano i giudizi sul quel che si poteva fare e non si è fatto. Si dia voce solo a tutto quanto si possa e di debba fare da qui in avanti.
Diamo prova di civiltà collettiva
Si consideri il Risanamento il terreno vero e tortuoso su cui dare prova di civiltà collettiva, e il Sindaco De Luca diventi la testa d’ariete per sfondare il muro della comoda impotenza rassegnata, che non chiede conto né ragione, e tutti insieme si spinga forte nella stessa direzione. Solo una propulsione fortemente unitaria può cancellare quella ferita che offende tutti. E ci offende in modo violento perché non è stata la forza umanamente irresistibile del sisma che l’ha causata, ma le umane mediocrità, inettitudine, approssimazione e inanità, riccamente condite da convenienze, da opportunismi e da interessi.
Non può certamente interessare ad alcuno se la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza fosse o meno giuridicamente congruente. Interessa tutti che non si possono lasciare vivere migliaia di persone in condizioni sub-umane.Si trovino i poteri speciali o commissariali o emergenziali e si legiferi senza ritardo.
Messina, Palermo e Roma ascoltino: “se la Politica serve, ecco una buona occasione per dimostrarlo veramente“.