La solidarietà ai tempi del Coronavirus

“Mi ha lasciato il caffè fuori dalla porta… perchè io per scherzo le avevo detto che come ricompensa volevo un caffe’…guardate la cifra che ha potuto spendere per la spesa – è il post di Demetrio Casile, docente universitario di Reggio Calabria che vive e lavora a Bologna, distintosi per un gesto di solidarietà in emergenza coronavirus nei confronti di una anziana signora

..Si dovrebbe riflettere…molto… una povera nonnina qui a Bologna, mi ha chiesto di farle la spesa per non più di 11 euro… Ovvio – prosegue nel post il docente universitario – ho triplicato ciò che mi aveva chiesto a spese mie, ma non certo per fare l’eroe, solo perché mi piange il cuore a sapere che a differenza di certi buffoni che parlano, parlano mentre queste povere persone rimangono nella loro dignità senza lamentarsi… e chiedono l’indispensabile, pane, pasta ..una confezione di uova, la meno costosa…
Purtroppo mi posso muovere solo a piedi in zona universitaria… fin dove posso ci penso io. – Prosegue Demetrio –

Non me ne fotte niente delle critiche, neanche io sto lavorando con tutte le altre mie attività… ma sono un docente e a fine mese lo stipendio per adesso mi arriva…sono nato in Calabria in mezzo alle pecore e sono abituato anche al nulla… al niente…ma finchè potrò dare una mano lo farò.

P.S.
Sono un docente, un regista, un pittore , non sono ricco, ma vivo dignitosamente con il mio lavoro, Ma la “divisa” del volontario ti rimane sulla pelle per tutta la vita. Noi non guardiamo il reddito delle persone, Noi non curiamo le malattie, non siamo medici, ma cerchiamo di dare aiuto e conforto, (che molte volte hanno più effetto di una medicina).  E se una famiglia – conclude – mi chiede di fare la spesa per massimo 11 euro, ovvio io intuisco che non nuota nell’oro e come posso le do una mano di mio… se uno mi chiede di fare la spesa per 50 euro io la faccio lo stesso e gliela porto a casa con piacere. ovviamente a titolo gratuito come faccio con tutti.”

Dario Rondinella