Ci saranno due cerimonie, una in riva allo Stretto con rievocazione storica. E sarà creato un comitato con la partecipazione di entrambi i sindaci
MESSINA – Con 20 voti favorevoli su 20 presenti, una rarità all’interno del Consiglio comunale, è scattato il sì alle delibera voluta dall’assessore alla Cultura Enzo Caruso con al centro il gemellaggio tra Messina e Palmi, città unite dal culto della Madonna della Lettera e con due processioni storiche molto simili, una figlia dell’altra. Da una parte la Vara, vanto per Messina da secoli. Dall’altra la Varia, nata dopo il ‘600, come ha spiegato lo stesso Caruso. Nemmeno due settimane fa, la delibera è passata anche dalla terza commissione.
Messina e Palmi “legate dal ‘600”
L’assessore, presentando la delibera, ha dichiarato: “Messina è legata alla città di Palmi perché nel ‘600 una pestilenza che colpì Messina ha visto Palmi in prima linea nei soccorsi. Da quel momento in poi Messina ha concesso a Palmi il culto della Madonna della Lettera e la costruzione di una macchina votiva simile a quella della Vara, un po’ più piccola. Questa macchina chiamata Varia era inizialmente trainata a spalla. Grazie a una mostra universale a cui ha partecipato Palmi è diventata patrimonio dell’Unesco, anche se è diventata a traino con corde, come quella di Messina”. A quella mostra universale Messina non c’è stata, alle prese con il terremoto del 1908, e ancora oggi non è riconosciuta, la Vara, come si dovrebbe. Il gemellaggio porterà anche a questo, a consolidarne la storia e la magnificenza.
Ci saranno due cerimonie
Il gemellaggio, ha proseguito poi Caruso, “sarà suggellato con due cerimonie, una a Palmi e una più importante a Messina a ridosso della Vara, per richiamare anche il contesto storico in costume del Seicento con il Senato messinese. La delibera riprende la storia, dà le motivazioni del gemellaggio e porta alla costituzione di un comitato tra le due città, con i due sindaci o i loro delegati e due referenti di Messina e altrettanti di Palmi, da scegliere con un avviso pubblico”. Nessun emendamento e subito il voto: 20 sì su 20 presenti. Ora bisognerà organizzare le due cerimonie.