L'annuncio su Facebook del deputato regionale. Sud chiama Nord di De Luca perde ancora pezzi. Rimangono in tre all'Ars
“Caro Cateno, ti auguro ogni fortuna, ma tra di noi purtroppo le distanze sono diventati siderali. Ecco cosa ho deciso”. Così Ismaele La Vardera annuncia l’addio a Sud chiama Nord e a Cateno De Luca. Rimangono così solo in tre all’Ars e passano al gruppo misto. Il partito continua a perdere pezzi e l’apertura al centrodestra è stata decisiva per l’ex Iena: “Rinuncio a fare il sindaco di Sicilia se il centrodestra molla Schifani e Musumeci. Piuttosto che fare il capo dell’opposizione, preferisco fare il numero due o di centrodestra o di centrosinistra”.
“Farei questo ragionamento pure se ci fosse il centrosinistra al governo. Ma dico mai con chi sta distruggendo la Sicilia e propone questa autonomia differenziata a livello nazionale. Mai con questo centrodestra e come può pensare De Luca di cambiarlo. Ho riascoltato le parole del leader di ScN e sono chiare. E prima ancora il deputato Francesco Gallo aveva parlato, sempre a Messina, di accordi con le forze di maggioranza”, dichiara La Vardera.
Sullo sfondo l’immagine storica di Falcone e Borsellino che sorridono con complicità, l’ormai ex parlamentare di Sud chiama Nord spiega le ragioni dell’addio. Un addio anticipato dalle frasi di sabato e da quelle di De Luca domenica.
“Disorientato dalle parole di De Luca”, la prima reazione dell’ex Iena e l’attacco del leader di Sud chiama Nord
Questo il post su Fb sabato dell’ex presidente, poi dimissionario, di Sud chiama Nord: “Noi con il centrodestra? Caro Cateno sono sicuro che noi non abbiamo nulla a che fare con loro. Ricostruiamo partendo dalle opposizioni a questo governo sciagurato. Sono abituato a dire ciò che penso sempre, per il bene del partito per questo con onestà intellettuale farò lo stesso anche adesso. Sollecitato dai media non posso fare a meno che commentare quanto ha detto stamattina in conferenza stampa il nostro leader Cateno De Luca, che sta di fatto tracciando una linea per il futuro del partito che non solo non conosco, ma che mi lascia profondamente disorientato”.
Subito dopo De Luca e il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice hanno reagito con toni decisamente critici. E ieri, in diretta da Fiumedinisi, il leader ha rincarato la dose: “Dato che siamo post ideologici, possiamo allearci sia con il centrosinistra, sia con il centrodestra. Da noi c’è chi viene da destra e chi da sinistra. Se Ismaele La Vardera sputa nel piatto dove ha mangiato, non capendo che toccherà all’assemblea degli iscritti, entro fine dicembre 2025, fare la scelta decisiva per il futuro del partito, non posso che dispiacermi. Invito Ismaele a non vergognarsi di fare vedere il simbolo di Sud chiama Nord quando va in tv o fa una diretta social. Per chi ha l’ego smisurato, e per chi si fa i c… propri, non ci sarà spazio. Quindi lo invito a dare una mano dentro il partito. Se ti vergogni del partito e della famiglia politica che ti ha eletto allora io non posso accettare scorrettezze. E questo vale per tutti quelli che antepongono il proprio interesse a quello del progetto, tanto c’è poi il sottoscritto che perde la salute facendo campagna elettorale. E chi la fa chiede poi di essere rimborsato. C’è un progetto e io sono qua, con la classe dirigente e tutti gli organismi, per realizzarlo. Nello statuto non c’è scritto che siamo alternativi alla destra o alla sinistra. Poi, sia chiaro, all’attuale centrodestra siciliano non faremo alcuno sconto”.
C’erano una volta otto parlamentari di Sud chiama Nord, ora sono tre e passano al gruppo misto
Nell’ottobre 2022, questi erano i parlamentari di Sud chiama Nord, primo partito in Sicilia dopo le elezioni a settembre, in due gruppi: Sud chiama Nord con Ludovico Balsamo capogruppo, Cateno De Luca vicecapogruppo, Ismaele La Vardera, Davide Vasta; Sicilia Vera: Salvatore Geraci capogruppo, Matteo Sciotto vicecapogruppo, Giuseppe Lombardo, Alessandro De Leo.
Nell’agosto 2023, il capogruppo Salvatore Geraci è passato alla Lega, rendendo necessaria la fusione dei gruppi. Nel maggio 2024 è stato espulso Alessandro De Leo, ora Forza Italia. Poi Ludovico Balsamo ha salutato ScN (di cui è stato anche capogruppo) ed è tornato nell’Mpa, il Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo. All’Ars restano tre deputati di Sud chiama Nord. Si tratta di Cateno De Luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto. Oltre ai già citati Geraci, De Leo, Balsamo e ora La Vardera, ScN nel febbraio del 2024 ha “perso” anche Davide Vasta, decaduto dalla carica dopo la sentenza della Corte d’Appello che ne ha sancito l’ineleggibilità.
Castelli: “Bisogna avere sempre fiducia nel proprio leader, Ismaele dimostra di non avere visione politica”
Questo il commento di Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord: “Voglio bene a Ismaele, un ragazzo pieno di entusiasmo e molto ambizioso. Mi ferisce molto però la scelta presa oggi. Mi stranisce anche la tempistica: una decisione del genere non la si prende in 24/48 ore, ma serve molto più tempo. Una doverosa premessa. Quando ho scelto di condividere questo percorso con Cateno De Luca e la comunità di Sud chiama Nord, l’unico punto su cui ho chiesto rassicurazioni a Cateno è stato quello di far parte di un movimento che fosse post ideologico. E Cateno me lo ha confermato. Sud chiama nord è post ideologico perché basa la sua azione politica sulla buona amministrazione, sui fatti reali e concreti. E chi ha avuto la possibilità di governare, conosce la differenza dal fare solo opposizione, urlando e protestando, rispetto a chi invece deve amministrare, sporcarsi le mani, faticare e risolvere davvero i problemi degli italiani. Questa è la differenza, e lo dice una persona che si è ritrovata a governare con tutti i partiti, ma realizzando sempre solo ciò che era giusto fare”.
Continua Castelli: “La decisione che hai preso invece è meramente ideologica e lo hai confermato con le motivazioni che hai dato. Caro Ismaele, posso comprendere la giovane età, ma è necessario non dimenticare che in politica bisogna agire solo per risolvere i problemi e non per il consenso personale. Se oggi esiste una speranza di riscatto per tutti i siciliani, là dove tutti hanno fallito, quella speranza si chiama Cateno De Luca. L’esperienza mi porta a dire che non bisogna solo riconoscersi in un leader, ma bisogna sempre avere fiducia in lui, anche quando non capisci il perché di quella azione. Soprattutto se quella persona ha fortemente creduto e investito in te, sotto ogni punto di vista”.
“Ha confermato le troppe voci che giravano su di lui”
Ed ecco le conclusioni: “Augurandoti il meglio, mi spiace solo che quello che oggi hai fatto ha confermato le tante, troppe voci che in questi ultimi mesi giravano nei tuoi confronti e confermi anche la mancanza di visione politica, necessaria al raggiungimento dei grandi obiettivi che ci siamo già prefissati per rendere finalmente la Sicilia libera”.
“…e lo dice una persona che si è ritrovata a governare con tutti i partiti…”
L’assurdo è che non ci si vergogna neppure di dire una cosa del genere, anzi se ne fa vanto. Siamo senza dubbio sotto il livello delle riunioni di condominio, solo che questi personaggi qui costituiscono la “classe dirigente”, ossia una pletora di soggetti che si spartiscono incarichi ben remunerati con i soldi PUBBLICI, e prendono le decisioni che incidono sulla vita di tutti. Poveri noi.
Buonasera, siamo rimasti in tre tre compari e 😂😂😂😂😂
….”bisogna sempre avere fiducia in lui, anche quando non capisci il perché di quella azione”……dice Laura Castelli.
Si chiama atto di fede, se non è fanatismo questo….
Continuando con questa linea alle prossime elezioni De Luca si presenterà come presidente di circoscrizione, tutte queste giravolte fanno perdere consensi.
Ora che lavardera lascia laqualunque la Sicilia è ricca. Andate a lavorare a SCN. Un partito pieno di nullafacenti che al limite facevano i P R prima di darsi alla politica
Ma che significa post ideologico ???
Se intendono “non schierati” è chiaro, dove conviene si va, a destra o a sinistra. Ma questo si chiama centro…esiste già, anzi esisteva, perché Renzi e Calenda, al momento risultano non pervenuti.
Meno male che qualcuno con un briciolo di etica c’è ancora.
Non si tratta di destra o sinistra, ma di QUESTA destra che ha ridotto la Sicilia un letamaio, soprattutto a livello culturale (oltre che economico e sociale, ovviamente).
E se mi parlate di PD o IV, sono la stessa identica cosa della “famigghia d’italia” (minuscola voluta) che con la lega stanno per farci finire in un baratro senza fondo.
Cateno non vuole essere “ideologico”… Invece sarebbe ora che qualche schieramento politico avesse finalmete delle IDEE e degli IDEALI concreti e soprattutto etici.
Invece qui tutti si vendono per un piatto di lenticchie, basta che restano della partita.
Questa mancanza di una chiara identità politica (che non deve essere necessariamente destra o sinistra, che poi non esistono da almeno 50 anni nel nostro paese), costerà a ScN la vanificazione anche di quel poco di buono che hanno fatto.
Mi spiace per i pochi di questo partito che si sono veramente spesi per questa città: il capo vuole almeno la vice poltrona, non gli importa da chi la ottiene e nemmeno a quale prezzo per noi.
Ha fatto BENISSIMO!!!!!Perché
se davvero non mi riconosco in un modo di pensare,non mi adeguo facilmente, non sono merce da comprare, da rivendere,o da usare,perché io non sono mai stata capace di obbedire a qualcosa che non sento,stare zitta davanti a chi non mi piace, o non manifestare ogni volta il mio dissenso, e lo so ,me lo impedisce la coscienza, e la libertà che ancora grida dentro,che all’ ipocrisia, continuo a preferire il diritto di disobbedire….il testo della canzone di Fiorella Mannoia, in risposta al “modus operandi “del leader🙄 di Sud chiama Nord😖😤😡che io non smetterò mai di contestare !!!!!
La Vardera una “vera jena”, Castelli deve ricordare che il capo del movimento ha già un buon avvocato.