Reggio, le immagini-shock dal quartiere Modena. Tra i "lordazzi" c'è chi pensa di risolvere incendiando l'immondizia, mettendo a rischio la salute pubblica
Il quartiere Modena di Reggio Calabria, e più specificamente la zona del Campo Coni, come una sorta di laboratorio-rifiuti. Prima, per mesi – condizione che perdura –, un caos di “spazzatura selvaggia”: sacchetti ovunque, materassi, pezzi di mobili, materassi, bottiglie…
Ieri pomeriggio, come abbiamo avuto modo di scrivere “a caldo”, quello che potremmo configurare come un salto di qualità.
Ecco allora le immagini-shock della distesa prateria d’immondizia data alle fiamme, in pieno giorno. Nel cuore di un quartiere della zona Sud di Reggio ad alta densità abitativa, questo; giusto davanti a una frequentatissima struttura sportiva. Ma se è per questo accanto a un’edicola, a un passo dallo scientifico “Volta”, dall’Hospice “Via delle Stelle” e da un trafficatissimo svincolo autostradale…
E, come già esposto, i lordazzi sconsiderati che hanno appiccato quest’incendio non si son curati dei problemi gravissimi alla salute che possono derivarne, com’è scientificamente provato. E neppure dei serissimi rischi legali, che prevedono da 2 a 5 anni di carcere per chi brucia spazzatura, ai sensi del Codice dell’Ambiente.
Per non parlare, più modestamente, del terrificante odore che rende l’aria letteralmente irrespirabile, anche a un giorno di distanza dal rogo.
Peraltro, si potrà notare dalle immagini un dettaglio ulteriormente assurdo. Neanche il tempo per l’idiota di turno d’appiccare l’incendio ai rifiuti che molti altri sacchi di spazzatura, nient’affatto bruciati, hanno “raggiunto” quelli dati alle fiamme. Per non parlare di sedie, stendini, aggeggi vari per bambini…
Il nodo, specie per quanti – e sono molti: troppi – non pagano le imposte sui rifiuti, evidentemente è strutturale. A Reggio la questione-spazzatura si fa sempre più “ingombrante”, nelle più varie accezioni di questo termine.
E, pochi dubbi: davvero Reggio is burning. Speriamo però davvero che i roghi di scarti non abbiano a ripetersi.