Aggiornamenti sui progetti da 110 milioni di euro
MESSINA – Da un lato l’obiettivo dell’Amam: nel 2026 una Messina senza più zone prive d’acqua. Dall’altra parte, la frustrazione dei tanti cittadini senz’acqua, con una rete idrica davvero deficitaria. A Messina, è risaputo, larghe zone della città soffrono la mancanza d’acqua. Non passa giorno che non ci sia una segnalazione: ad esempio lunedì 19 dicembre alcuni lettori hanno denunciato l’emergenza, ma non è una novità, nel quartiere Lombardo. Intere zone vivono una perenna emergenza. Sottolinea la presidente dell’Amam, per ora impegnata nel recupero crediti per 90 milioni di euro dai morosi, Loredana Bonasera (nella foto): “Conosciamo bene i problemi che vivono i nostri concittadini e per questo abbiamo creato un parco progetti pronto per essere finanziato. Da qui la presentazione di progetti con il Pnrrr – Piano nazionale per la ripresa e resilienza e con i fondi Fsc, Fondo sviluppo e coesione, per un totale di 110 milioni di euro. Tredici progetti che vedranno importanti interventi nella città dal 2023. L’obiettivo è fornire, entro il 2026, l’acqua 24 ore su 24”.
Precisa la presidente: “Tutto quello che noi incassiamo in termini economici, come le bollette, si traduce in un impegno per il territorio, essendo noi una Spa che deve erogare servizi. In più, si è riusciti a intercettare significativi fondi extra bilancio, come i fondi di programmazione 2021-27, per raggiungere alcuni obiettivi strategici. La bolletta è necessaria per le manutenzioni, che sono continue”.
Nel frattempo, i cittadini attendono l’esito della programmazione. E, come giornale, abbiamo registrato molte critiche dirette all’azienda da parte di persone esasperate dalle bollette anche per cifre modeste e da alcuni errori del sistema. In realtà, fino a quando l’acqua non sarà distribuita in modo omogeneo in città, con un servizio efficiente e completo, l’esasperazione sarà sempre notevole e la campagna di Amam perché tutti paghino incontrerà più resistenze. Anche per questo, diventano decisivi i progetti in corso.
Aggiunge la presidente: “Si va a intervenire sia sulle perdite, e riducendole recupereremo molta acqua, sia sulla sostituzione di parti delle reti nel centro città. Per quanto riguarda il depuratore di Mili, c’è un progetto quasi giunto al termine (In origine era prevista la chiusura dei lavori nel giugno 2022, n.d.r.) e che darà ottimi risultati. La previsione di fine lavori? Entro la metà del 2023. Il progetto esecutivo sul depuratore di Santo Saba, invece, ha bisogno di una copertura finanziaria ma si tratta di un obiettivo primario di rinnovamento dell’impianto e quindi destinato a essere realizzato. Si prevede pure la copertura del depuratore e il valore complessivo è di un milione e due”. Lo smaltimento per tutta la zona nord dipende invece dal depuratore di Tono, la cui realizzazione è prerogativa della Regione.
In più, per alcuni tratti in cui non esisteva condotta fognaria, Amam ha realizzato dei progetti trasmessi al Comune e che saranno finanziati con un avanzo di bilancio. Interventi che investono la zona nord (i villaggi Curcuraci e Ganzirri) e il centro (Casazza).
Le priorità: ricerca idrica e riduzione delle perdite
Come ha evidenziato il direttore generale Salvo Puccio, ora approdato alla direzione generale del Comune di Messina, in una recente diretta con Tempostretto, si è puntato sulla ricerca idrica e l’individuazione delle perdite. La diminuizione di quest’ultime ovviamente determina la maggiore affluenza di acqua grazie ai progetti di distrettualizzazione e di adeguamento delle linee secondarie e terziarie. Ovvero tutte le reti convergeranno dalle fonti principali, come Fiumefreddo e la Santissima, ai vari serbatoi per la distribuzione interna della città grazie a due progetti da 35 mlioni finanziati con il Pnrr. Ma che cosa comporta la cosiddetta distrettualizzazione? La suddivisione di un’intera area idrica in distretti omogenei, più piccoli.
Il rifacimento della rete idrica
Il rifacimento della rete idrica è un tema centrale per il sindaco Basile e per la partecipata. 35 milioni risultano destinati al rifacimento delle reti secondarie e terziarie nel centro città, zone nord e sud, e in più è previsto un intervento sui contatori. Entro giugno 2023 il progetto potrebbe essere affidato e così iniziare. Con la sostituzione delle reti, si ridurranno gli sprechi del 50 per cento. Allo stato attuale, all’utenza arriva il sesssanta per cento in meno di acqua rispetto ai mille e ottocento di dotazione. I progetti per i distretti sono definitivi e quindi appaltabili e la centrale di committenza è Invitalia, con avvio imminente della gara.
Progetti in corso per superare la dipendenza da Fiumefreddo e la condotta fognaria di Cassina
La rete secondaria, che è all’interno di quelle cittadine, presenta più perdite e la sua riorganizzazione va di pari passo con un ammodernamento del sistema di controllo degli stessi sprechi. Il tutto in modo da ottenere un controllo più immediato delle perdite. Per quanto riguarda la ricerca idrica, c’è un progetto in corso che ha permesso l’individuazione di ulteriori sistemi di acquisizione delle risorse, come piccoli pozzi e fonti dismesse riabilitate, ad esempio sui Colli San Rizzo.
Grazie al progetto realizzato con il Pnrr, si potrà ridurre la dipendenza da Fiumefreddo, dove le perdite sono enormi rispetto ai sessanta chilometri e più di condotta. Sottolinea la presidente Bonasera: “Il rifacimento dei serbatoi è un altro intervento fondamentale, al pari degli interventi per diminuire le spese energetiche. Abbiamo anche sei interventi con i fondi Masterplan. Il sesto l’impiego di circa un milione di euro per la pulizia della condotta fognaria Cassina, che da Pace arriva al depuratore di Mili, e che ha richiesto una continua manutenzione”.
L’appuntamento è dunque al 2023 per monitorare le tappe iniziali e intermedie dei progetti.
Sempre la solita solfa. Promesse mai mantenute. Erogazione a singhiozzo (per bene che vada), furbi che non pagano (e sono tanti), rete colabrodo (perdite di fluido da una rete per lunghi tratti obsoleta). Come al solito dobbiamo sperare e ….. pagare (anche per i furbi di cui sopra).
fate solo ridere siete ridicoli
sono 50 anni che promette
siete messinesi non c’è niente da fare
Per mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno sono stato AVVISATO DALL’AMAM CHE SONO MOROSO…Nel 2008 ho pagato una bolletta di 159.95 centesimi invece dovevo pagare 159,96.Ho cercato di mettermi in contatto col recupero crediti dell’Amam per capire come pagare ” 1 “CENTESIMO O SE ERA POSSIBILE DILAZIONARLO ma non ho avuto alcuna risposta ……