L'alluvione lampo di Crotone, accumulati oltre 240 mm in poche ore

L’alluvione lampo di Crotone, accumulati oltre 240 mm in poche ore

Daniele Ingemi

L’alluvione lampo di Crotone, accumulati oltre 240 mm in poche ore

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domenica 22 Novembre 2020 - 08:25

Nella città calabrese in poche ore sarebbe caduto il doppio quantitativo di pioggia che cade in un anno

L’isolamento di un ciclone mediterraneo, dalle caratteristiche subtropicali, sul Canale di Sicilia, ha prodotto una intensa fase di maltempo sui settori ionici, dove si sono verificati nubifragi, rovesci e temporali. La costa ionica, come ampiamente previsto, è stata bersagliata da piogge abbondanti e da fenomeni temporaleschi che hanno assunto caratteristiche “autorigeneranti”. Particolarmente colpita la fascia litoranea crotonese e Crotone, dove si è verificato un violento nubifragio che nella giornata di ieri ha provocato allagamenti diffusi, con una vera e propria alluvione lampo sulla città.

Immagine del ciclone subtropicale scivolato sul Canale di Sicilia

Lo sviluppo, davanti la costa crotonese, di una linea di convergenza venti, fra lo scirocco a largo, e i più freddi venti di tramontana e grecale in discesa dal Golfo di Taranto, ha favorito lo sviluppo di intensi moti convettivi (moti ascensionali molto forti) che hanno prodotto il rapido sviluppo di enormi cumulonembi temporaleschi, forieri di piogge e rovesci, anche molto intensi. Proprio qui l’umido flusso sciroccale, in risalita dallo Ionio centrale, si è trovato la strada sbarrata dalle più fredde correnti di tramontana (masse d’aria più fredde) che già da ieri iniziavano a traboccare dai valichi delle Alpi Dinariche, con raffiche intensi sull’Adriatico.

Lungo la linea di demarcazione fra le differenti masse d’aria (l’asse della confluenza venti), di direzione quasi opposta, l’aria calda e molto umida convogliata dai venti di scirocco è stata costretta a sollevarsi di colpo dall’intrusione, nei bassi strati, dei venti freddi di tramontana che scendevano dal Golfo di Taranto. Ciò ha costretto l’aria umida marittima, d’estrazione sub-tropicale marittimizzata, ad alzarsi di colpo verso l’alto, favorendo la genesi di grosse cumulogenesi marittime, nel tratto di mare davanti Crotone, che hanno poi originato e successivamente continuato a supportare il sistema temporalesco a mesoscala autorigenerante che per diverse ha scaricato veri e propri diluvi sul litorale crotonese. Al resto poi ci ha pensato l’orografia, con i rilievi della Sila orientale che hanno bloccato il sistema temporalesco, rendendolo stazionario.

Immagini della città di Crotone allagata

A dare manforte ai temporali anche il fenomeno del “cold pool”, caratteristico anche delle coste ioniche calabresi, specie quando si è in presenza di umidi flussi meridionali o sud-orientali, che vanno ad interagire con i rilievi dell’Appennino Calabrese. Difatti, le fredde raffiche di vento prodotte dai temporali che penetravano verso l’entroterra crotonese finendo in mare, andavano a scontrarsi con i venti umidi marittimi (che spirano dal mare), ricreando i presupposti per nuovi “updraft” (correnti ascensionali) e formazione di altre “celle temporalesche”, particolarmente cattive.

Il cerchio nero evidenzia la presenza di una forte divergenza in quota dei venti. I campi di divergenza in quota indicano la presenza di una massa d’aria altamente instabile, incline a forti moti ascensionali che alimentano i temporali

Impressionanti gli accumuli di pioggia sulla fascia costiera crotonese sino al tardo pomeriggio di ieri. Solo a Crotone città si sono superati i 242,8 mm (accumulo ancora non definitivo), di cui oltre 80 mm in una sola ora, mentre sul vicino retroterra montuoso troviamo accumuli pluviometrici a tre cifre, fino a oltre 190 mm. A Crotone l’accumulo pluviometrico nell’intero mese di novembre è pari a circa 116 mm. Tutta questa enorme quantità di acqua venuta giù in poco tempo ha provocato l’istantanea piena di molti corsi d’acqua che hanno rotto gli argini, straripando e provocando allagamenti diffusi. Per i crotonesi nella giornata di ieri è tornato l’incubo dell’alluvione che il 14 ottobre del 1996 provocò 6 vittime e danni per milioni di euro.

Un commento

  1. Nel 1996 l euro non esisteva….

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