Dopo sei anni, Sceluq ensemble teatrale si riaccosta al teatro in vernacolo proponendo al Teatro Annibale Maria di Francia, in occasione della festa della donna, la commedia Voculanzìcula (Altalena) di Nino Martoglio.
Opera dialettale fra le più importanti del teatro dell’arte siciliano perché profondamente rappresentativa della cultura isolana, del ceto medio basso e dell’epoca in cui è stata scritta, il primo decennio del novecento; viene riproposta in belpassoto, così come scritta da Martoglio, una scelta imperniata sulla volontà di enfatizzare le coloriture linguistiche del siciliano, cui è stata riconosciuta la nomenclatura di “lingua” e non dialetto dall’UNESCO.
È una storia d’amore, di maschilismo, di onore e di inganni, pregna dell’ironia e della comicità che hanno sempre caratterizzato le opere di Martoglio. Una commedia che, pur generando la risata per la sua inclinazione alla farsa, mantiene i toni della drammaticità dettati dalla stessa trama.
La ricostruzione fedele dell’ambientazione storica della commedia è stata curata da Matilde Perissinotti Bisoni, che per l’occasione ha abbinato ad una riproduzione meticolosa dei costumi l’utilizzo di alcuni abiti preziosamente d’epoca.
Le melodie popolari, eseguite dai musicisti Marcello Cacciola e Concetto Stracuzzi, rievocano l’atmosfera delle antiche barberie, dove al calar del sole si riunivano abili musicanti per condividere intensi momenti di sonorità strumentale.
La storia si impernia sull’amore tenero e silenzioso che il barbiere Neli (Piero Pino) nutre per la giovane Ajtina (Sabrina Sciabà), sedotta da Mariddu (Michele Careno), fratellastro di Neli e uomo arrogante e gradasso. Il fulcro comico dello spettacolo è imperniato sulle figure di Ninu (Gaetano Lamberto), caratterista brillante delle commedie di Sceluq, e Pitirru (Salvatore Burrascano), che con i loro battibecchi coloriti e le gags esilaranti riportano lo spettatore alla genuinità della risata. Fra gli altri personaggi ritroviamo Matilde Perissinotti Bisoni nel ruolo di Flavia, madre di Mariddu, figura fiera ed enigmatica che nasconde un segreto che sconvolgerà gli esiti della storia; Mario Smilare, ‘Gnaziu, uomo siciliano tutto d’un pezzo, l’affascinante Irene Bruno, nel ruolo di Nunziatina, Pina La Monica, che interpreta una folkloristica Za’ Sara e Manola Sciabà, irriconoscibile nei panni della pittoresca moglie di Ninu.
Il regista Nino Gangemi, che si impegnerà anche in un cameo con l’interpretazione dell’avventore, ha voluto forgiare un lavoro intenso di sentimenti seppur non scevro di momenti esilaranti.
Quest’anno l’appuntamento di Sceluq con l’impegno sociale coinvolge il Movimento Cristiano Lavoratori di Messina che, con il contributo della Vicepresidente, Dott.ssa Elisa Furnari, presenterà ufficialmente il bando per una Borsa di Studio incentrato sul tema “Donne e Lavoro”, rivolto alle studentesse delle scuole superiori di Messina e Provincia. In occasione dell’evento del 8 marzo presenzieranno, oltre al Presidente provinciale On. Fortunato Romano, numerosi dirigenti ed iscritti del MCL Messina.
Matinée consueto con gli studenti degli Istituti Minutoli, Quasimodo e Cuppari, guidati dal Dirigente Scolastico Prof. Pietro La Tona, che ormai per il quarto anno consecutivo partecipano con entusiasmo alle rappresentazioni della compagnia peloritana.
Il trailer della commedia è stato realizzato dalla videomaker Sabrina Sciabà che per l’occasione, sulle note malinconiche di un celeberrimo brano di Rosa Balistreri, interpretato da Matilde Perissinotti Bisoni (voce) e Marcello Cacciola (chitarra e arrangiamento), ha assemblato una caratteristica carrellata di volti e espressioni della cultura siciliana.
