Oltre 1200 migranti a Lampedusa e il governatore Musumeci sbotta: "Solo parole dal governo nazionale mentre l'Europa si gira dall'altra parte"
Tutto come prima. A due giorni dalla riunione della Commissione Europea sulla riforma della politica migratoria e l’abolizione (così è stato annunciato) delTrattato di Dublino, l’hotspot di Lampedusa è di nuovo sovraffollato. Nonostante le proteste e le riunioni a Roma con il premier Conte e con la ministra Lamorgese, la situazione è nuovamente in emergenza.
Hotspot in emergenza
“Oltre 1200 persone all’hotspot di Lampedusa– spiega il governatore Musumeci-Ancora ammassati, di nuovo. Lo Stato ha rivendicato in ogni sede la sua competenza, ma continua a non esercitarla fino in fondo. Segnalo che non mi risulta che nessuno degli interventi segnalati dalla task force regionale sia stato eseguito per adeguare la struttura alla fase di emergenza sanitaria in corso. E anche l’iniziativa diplomatica, di cui ci ha parlato a Roma il ministro Lamorgese, non ha prodotto alcun effetto”.
Come si ricorderà nelle scorse settimane il governo nazionale ha impugnato l’ordinanza di Musumeci sugli hotspot, ricorso accolto dal Tar, ma sul fronte delle risposte alle criticità segnalate, non ci sono stati provvedimenti concreti da Roma. Nel frattempo la task force regionale ha evidenziato tutte le situazioni a rischio per la sicurezza e per la salute (degli stessi migranti).
Navi piene, hotspot stracolmi
“Il fenomeno degli sbarchi in Sicilia- commenta Musumeci- è affidato al clima, non alla politica. Se c’è brutto tempo si rallenta, con il bel tempo si arriva a flusso continuo. Se non bastassero i barchini, le navi quarantena sono piene di persone portate dalle Ong. Anche in questo il governo non ha voluto raccogliere la nostra proposta. Avevamo detto una cosa di buon senso: se la Sicilia deve gestire gli sbarchi autonomi, non può sopportare anche quelli programmati dalle Ong, che andrebbero quindi destinati in altri porti europei. Risultato: navi piene e hotspot stracolmi. Con rischio di contagio per chi arriva, per gli operatori e per la collettività. Sono trascorsi molti giorni dalla mia ordinanza ed oggi posso serenamente dire che: alle parole non sono seguiti i fatti. L’Europa non guarda la Sicilia e il governo Conte preferisce polemizzare con il nostro governo regionale”.
Non è escluso che il governatore stia valutando l’ipotesi di nuove ordinanze.
Siciliani, quando andate a votare ricordatevi sempre chi ci governa in Sicilia e a Roma, lasciate perdere gli slogan momentanei……… meditate gente, meditate……..