Mani Bucate. Ecco che fine fanno i soldi pubblici per le imprese private

Mani Bucate. Ecco che fine fanno i soldi pubblici per le imprese private

francesco musolino

Mani Bucate. Ecco che fine fanno i soldi pubblici per le imprese private

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venerdì 07 Ottobre 2011 - 08:44

“Il Nord si è sempre lamentato di essere ostaggio dell’inefficienza e degli sprechi del Sud. Qui raccontiamo come il Mezzogiorno sia stato assaltato dalle imprese del Nord che propongono investimenti, ottengono soldi pubblici e poi scompaiono.” “Negli ultimi dieci anni la Commissione europea ha aperto 38.070 pratiche riguardanti aiuti di Stato italiani potenzialmente illegali.”

Un fiume di soldi alle imprese e l’Italia va a picco. Perché? Mani Bucate (Chiarelettere; pp.304; €15,90) entra nell’incredibile mondo delle aziende mantenute dallo Stato. Per la prima volta racconta, facendo nomi e cognomi, decine di storie di società, banche e multinazionali che hanno incassato miliardi di euro pubblici spesso senza produrre né crescita né occupazione.

Fiat, Pirelli, la Saras dei Moratti e le industrie sarde (Portovesme,Vinyls,Ila, Alcoa).Ma anche giornali, radio e tv; tutto il mondo del cinema, compresi cinepanettoni e film in 3D; agricoltura e allevamento (8 milioni dei contribuenti sono serviti ai grandi marchi per farsi pubblicità), compagnie aeree, hotel e perfino skilift.

Banca d’Italia e Corte dei conti sono netti: gli aiuti sono inutili. Tutti i soldi a favore del Sud hanno generato un aumento del Pil di appena lo 0,25 per cento all’anno.

Poche eccellenze, molti miliardi buttati via. Eppure ogni cosa è sussidiata. Tutto quello che compriamo l’abbiamo pagato due volte, alla cassa e già prima con le tasse.

Quello che gli italiani versano alle aziende è un contributo invisibile, fatto di migliaia di leggi che concedono agevolazioni fiscali, soldi a fondo perduto, garanzie sui prestiti. Con le tasse si alimentano clientele e basi elettorali. Negli ultimi dieci anni sono state avviate dall’Unione europea quasi 40.000 pratiche per aiuti italiani potenzialmente illegali. Perfino la mafia è sussidiata dallo Stato.

I soldi pubblici vengono usati dalle aziende per pagare i debiti. Altre volte lo Stato paga per nuove assunzioni, ma i posti di lavoro scompaiono appena finiscono i sussidi. La politica tace. Questo sistema è alla base del declino italiano.

Marco Cobianchi è giornalista di “Panorama” e da sempre si occupa di economia. Per scrivere questo libro ha letto centinaia di pagine di documenti europei, rapporti di spesa, gazzette ufficiali nazionali, regionali, comunitarie e molto altro. Documenti tecnici, per lo più sconosciuti ma che gli hanno permesso di compiere uno straordinario viaggio nel cuore di un sistema economico che non è liberale, non è statalista ma sussidiato. È autore anche di BLUFF. PERCHÉ GLI ECONOMISTI NON HANNO PREVISTO LA CRISI E CONTINUANO A NON CAPIRCI NIENTE (Orme, 2009).

Scheda libro e booktrailer: http://www.chiarelettere.it/libro/principio-attivo/mani-bucate.php

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