Il segretario generale della Cgil è intervenuto all’iniziativa organizzata dalla Cgil Messina.
MESSINA – Alla vigilia dell’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Conte ed i sindacati , il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha fatto tappa in città per partecipare all’iniziativa organizzata dalla Cgil Messina.
Lungo ed appassionato l’ intervento dell’ex segretario della Fiom , che ha posto l’accento sulla necessità di porre in relazione il cambiamento del sistema di produzione con il cambiamento climatico, diventata una vera emergenza che non può più essere ignorata.
Cambiamento climatico e sistema di produzione
Le due questioni sono secondo Landini solo apparentemente distanti e diverse tra loro. Il cambiamento climatico impone un diverso stile di vita delle persone e al contempo anche un diverso sistema di produzione , ha detto in sintesi il segretario della Cgil. A questo proposito Landini ha preso ad esempio il settore automobilistico sottolineando la sempre più impellente necessità di incrementare la produzione delle auto elettriche. «Oggi il prodotto nuovo deve diventare la mobilità, e non più l’auto, la nave o la moto. Si sta diffondendo il principio per cui non è importante l’auto in sé ma l’uso che se ne fa nell’ottica della mobilità delle persone», ha detto parlando alla numerosa platea presente nella sala convegni dell’Hotel Royal.
«Un nuovo modello di sviluppo e la sostenibilità sono una priorità», ha sottolineato ancora rimarcando che gli imprenditori devono adeguarsi ai cambiamenti in atto.
I diritti dei lavoratori
Nel suo intervento, Landini ha inoltre dedicato ampio spazio all’importanza di rimettere al centro del mondo del lavoro le persone ed loro diritti. «C’è un livello di disuguaglianze che non ha precedenti. Non ci sono mai state tante persone che hanno bisogno di lavoro come oggi. Il nuovo tema è che si è poveri anche quando sio sta lavorando, bisogna ripartire da qui. La ricchezza di un Paese la produce chi lavora. Se metti al centro la finanza piuttosto che il lavoro poi succede che non riesci a fornire quegli strumenti che possono essere utili a cerare misure di sviluppo. L’Italia può diventare il polo logistico, turistico e culturale del mediterraneo. Il problema non è . come sostengono in molti che non ci sono i soldi per gli investimenti, ma che in molti casi non siamo capaci di progettare».
Arretratezza del Sud
A proposito delle condizioni di arretratezza del Sud, Landini auspica l’attuazione di un piano straordinario di interventi per il Mezzogiorno. «Conte lo ha annunciato nel suo intervento in Parlamento, il titolo ci piace ma voglio capire quale sarà poi il contenuto e cosa verrà previsto per quest’area del Paese. Si parla tanto di grandi opere, ma da Salerno in giù mancano opere strutturali basilari: strade, autostrade, ferrovie. Tempo fa sono stato a Matera, dove hanno realizzato una stazione bellissima; c’è solo un piccolo problema: mancano i binari. Al Sud servono inoltre le strutture sociali – scuole, asili, ospedali – senza le quali non ci può essere sviluppo».
La fuga dei giovani
Sulla continua e sempre crescente fuga di giovani, e ormai non solo più loro, il segretario della Cgil si è detto convinto che si va all’estero per mettere a frutto le proprie competenze e per cogliere opportunità che qui non si riescono ad avere: «i giovani scappano dalla precarietà e dallo sfruttamento».
Il ruolo del sindacato
Landini si è infine concentrato sul ruolo del sindacato, che a suo dire deve riacquistare un ruolo da protagonista nella fase in cui vengono prese le decisioni che riguardano il mondo del lavoro e non successivamente, quando i giochi sono già fatti: «dobbiamo intervenire sulla progettazione del cambiamento».
Le priorità
Secondo il segretario della Cgil sono due le direttive da seguire: «sostenibilità dei processi produttivi e centralità delle persone». Princìpi che verranno ribaditi anche domani nell’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Danila La Torre