"Se il rilancio della città passa da cultura e arte, il primo passo è ascoltare le nostre istanze", sottolineano gli artisti messinesi ai cinque candidati
MESSINA – Arte e politica: un rapporto segnato da una distanza profonda. Ma si può invertire la rotta? Erano in tanti sabato scorso, a Santa Maria Alemanna, gli artisti messinesi presenti al confronto con i cinque candidati a sindaco. Artisti che hanno deciso di fare squadra con il Dipartimento Slc Cgil.
Da Cristiana Minasi, del duo teatrale pluripremiato Carullo-Minasi, al regista Roberto Bonaventura e all’operatrice culturale Maria Chiara Millimaggi, il primo appello è all’ascolto: “Non vogliamo promesse ma se cultura e arte possono far rinascere Messina, il primo passo è quello di ascoltare le nostre istanze e aprire la politica davvero al mondo culturale”.
“Lo spazio del teatro negato agli artisti e quindi alla cittadinanza”
L’invito di Minasi, citando “Le città invisibili” di Italo Calvino, è chiaro: “Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Cosi si è rivolta l’artista ai candidati Basile, Croce, De Domenico, Sturniolo e Totaro: “Vi chiediamo di guardare alla città mettendo in relazione le istituzioni, gli artisti, gli spettatori. Facilitare l’accesso ai luoghi della cultura, creando le condizioni di apertura, ecco una priorità. Occorre creare il terreno adatto per aiutare la visione”.
Per Minasi, e l’intervento di Bonaventura è stato su questa scia, “dal centro (Vittorio Emanuele, sala Laudamo, Palacultura, spazi in disuso) alla periferia, lo spazio del teatro è stato negato a noi artisti e dunque alla cittadinanza”.
La periferia, per l’attrice, autrice e regista, è “intesa come sconfinamento che incastona il teatro in luoghi inediti, dalla scuola al terzo settore e l’Università”. Una periferia e un centro da rivitalizzare e contaminare di cultura e progetti, recuperando spazi e luoghi chiusi a ogni progettazione.
“Candidati, studiate con noi”
Questa è la conclusione di Minasi: “Come possiamo tornare e ri/portare il rito del teatro? Come possiamo tornare ad essere piazza e come possiamo fare festa? Se il teatro perde l’occasione della festa, è realmente perduto. Come il progetto culturale può tornare a essere giornalmente presente a Messina? Non vi chiediamo promesse, ma di studiare, di studiare con noi”.
Questo l’invito ai candidati a sindaco, oltre alla richiesta di una riflessione sul ruolo dell’amministrazione comunale nella gestione del Vittorio Emanuele. Senza dimenticare il tema centrale degli spazi dove realizzare produzioni, progetti, formazione e residenze artistiche.
Valorizzare professionisti, spesso conosciuti anche a livello internazionale, e consentire di produrre e realizzare anche a Messina: adesso la responsabilità sta alla politica, che deve riconnettersi con il mondo artistico. Questo sembra emergere dall’incontro a Santa Maria Alemanna.
Che fare di arte e cultura a Messina?
Pensiamo alla risonanza nel teatro europeo, ad esempio, del duo Scimone-Sframeli. Artisti messinesi che anni fa, nel periodo dell’amministrazione Accorinti, avevano presentato un progetto permanente per Messina. Sul tema si sono confrontati sui social addetti ai lavori come Ninni Bruschetta, Maurizio Marchetti, la soprano e docente Daniela Uccello e il critico teatrale Vincenzo Bonaventura.
Il punto di partenza è stato l’argomento della “prosa eliminata nella sala Laudamo a favore della musica”: da qui una riflessione sugli spazi della cultura in città e delle potenzialità economiche e professionali non valorizzate. Un problema di cui i candidati a sindaco, secondo Slc Cgil, devono farsi carico.
siete in tantissimi e dipende anche da voi …..unni mittiti a famosa X…….cercate di non essere come le varie sinistre a Messina fanno da anni…..”cioe come il marito cornuto che per non fare torto alla moglie si taglia gli attributi”,,,,
PS…siete in tanti in questo mesetto riunitevi e decidete….i bla bla bla anche vostri non valgono un accidente , ,,,,,