La presidente del Cirs propone l'istituzione di un tavolo permanente che riunisca l'esercito di volontari
La presidente nazionale del Cirs Maria Celeste Celi fa un appello all’esercito dei volontari ed alle istituzioni per un tavolo permanente che affronti le troppe emergenze di Messina. I volontari rappresentano una risorsa spesso ignorata e non sostenuta nell’impegno profuso a favore di chi ha estremo bisogno, degli emarginati.
L’esercito dei volontari
“Essere un volontario significa questo: mostrare disponibilità nell’aiutare gli altri, mettere a disposizione i propri talenti e considerarli patrimonio. Scrivo questo dopo molti anni trascorsi a lavorare per il sociale. Ne parlo includendo tutte le associazioni di volontariato che si adoperano con sacrificio sul territorio, nel rispetto delle norme vigenti in materia. E cito il grande Martin Luter King: “La più grande tragedia di questi tempi, non è nel clamore chiassoso dei cattivi, ma nel silenzio spaventoso delle persone oneste.”
La burocrazia, un sistema normativo farraginoso, gli ostacoli innumerevoli, le sanzioni, hanno come risultato il fatto che volontari e associazioni finiscono con lo scoraggiarsi. Eppure riuscire a fare rete potrebbe dare soluzioni di grande rilievo.
Troppi ostacoli
“La legge – racconta Maria Celeste Celi– prevede rette per i servizi sociali che non sono sufficienti nemmeno a pagare gli stipendi del personale che la stessa legge quantifica per numero e ore di lavoro. Rette mai aggiornate per le donne in stato di disagio ,gestanti e ragazze madri, nonostante le numerose istanze. Eppure ci obbliga ad assumere, pertanto siamo costretti ad organizzare attività di autofinanziamento con un grande dispendio di tempo ed energia. Il messaggio quindi è “ Chiudete”
Investire nel sociale invece costituisce per lo Stato un risparmio non una spesa, in quanto il terzo settore rende autonomi e produttivi soggetti destinati a rappresentare un peso economico sempre crescente(generalmente dal disagio sociale si passa al penale e/o al sanitario /psichiatrico ).
L’appello del Cirs
“Siamo di fronte non solo a un problema etico, o religioso, o di gratuito buonismo, ma a un ‘dovere costituzionale’. Difendiamo valori e persone . Quei casi di donne e bambini , di cui spesso leggiamo sulla cronaca, violenze , maltrattamenti ed abbandono di minori, femminicidi pedofilia, noi li difenderemo. Tendiamo a reinserirli nella societa’. Chi non comprende, chi non sostiene , chi non aiuta ma trova strumenti per impedire accoglienza , aiuto , supporto diviene complice dei crimini”.
La Celi propone quindi un tavolo permanente dei diritti dei volontari, per trovare insieme strade ed alternative per avanzare il diritto all’impegno ed avere l’appoggio delle istituzioni.Seguirà la sottoscrizione di un documento da condividere con il Sindaco, il Prefetto, e l’Arcivescovo, per poi inoltrarlo al presidente della Regione.
Peccato che i comportamenti differiscono notevolmente dalle parole.