Anche le storie più tristi possono avere un lieto fine. Il clochard del “Vittorio Emanuele”, che sembrava quasi invisibile, ha ottenuto la giusta attenzione. L’assessore ai Servizi sociali, Alessandra Calafiore, ci ha contattato per svelare il retroscena di quest’amara vicenda: “Ho seguito personalmente il caso del clochard. Sabato insieme ai volontari lo abbiamo accompagnato alla “Casa di Vincenzo” dove gli è stato fatto un tampone. Ha trascorso anche la notte nella struttura. Purtroppo, a quanto pare, è andato via stamattina”.
L’assessore si è interessata in prima persona per trovare un riparo al clochard: “Dopo aver letto l’articolo, mi sono recata sul posto e ho provato in ogni modo a convincerlo a non restare al gelo. Mi ha promesso che domattina tornerà alla “Casa di Vincenzo”. Sia per me che per i volontari ogni singola storia è importante. Non è comunque l’unico caso complicato a riguardo. Molto spesso dobbiamo convincere i senzatetto ad abbandonare la strada per andare in un luogo più sicuro”.
Esistono ancora i clochard, perché? il reddito di cittadinanza a cosa serve se non per far diventare gli ultimi, quantomeno, i penultimi? aiutate la gente ad avere sussidi e una casa, non a dormire in un ricovero comune.
Il reddito di cittadinanza lo elargiscono a chi ha un lavoro in nero, ai pluripregiudicati, a persone che hanno altri redditi non dichiarati e a persone che non hanno mai lavorato e neanche hanno voglia di farlo.