Li ha disposti il Gup Genovese per gli imputati dell'inchiesta sullo smaltimento del pastazzo nell'impresa barcellonese.
Va al vaglio dei giudici del Tribunale di Barcellona l’inchiesta Last Orange, sull’illecito smaltimento del “pastazzo” alla Canditfrucht. Il Gup di Messina, Antonino Genovese, ha rinviato a giudizio i 12 imputati, che compariranno al processo fissato per il prossimo 17 dicembre.
Al centro dell’inchiesta l’impresa tedesca Canditfruch, ubicata all’ingresso di Barcellona, una grossa realtà che lavora agrumi, posta sotto sequestro nell’aprile scorso.
A giudizio vanno l’imprenditore Sebastiano Conti Mammamica, di Militello Rosmarino, gli autotrasportatori Giuseppe Triolo, Salvatore Crinò, Giovanni Floramo, e Mario Pantè di Mazzarrà Sant’Andrea, tutti arrestati ad aprile. Processo anche per Antonina Foti, Maria Triolo, Domenico De Pasquale, Luana Torre, Salvatore Catalfamo, Antonino Maio, Giuseppe Terranova. Stralcio e nuova udienza, invece, per altri due indagati.
Rito immediato, fissato al prossimo 3 ottobre, per i rappresentanti legali della imprese coinvolte, cioè Nunzio Calabrò della Candit e Antonino Mazzeo di Terme Vigliatore, gestore della Trasporti Line. Rito abbreviato, invece, per la Canditfrucht stessa.
Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Messina e i carabinieri, alla Candit lo scarto di lavorazione degli agrumi veniva smaltito irregolarmente, permettendo all’impresa di risparmiare almeno 2 milioni di euro. Sullo sfondo, il giogo dei clan locali sui trasporti e sull’azienda stessa.
Hanno difeso gli avvocati Franco Bartolone, Gianluca Pantano, Giuseppe Lo Presti, Giovanni Cicala, Pinuccio Calabrò, Rosa Anna Scalia, Giovanni Munafò, Rosa Alizzi ed Anna Dauccia.