Fondi per l’autonoma sistemazione. No a Scaletta, sì a Saponara

Fondi per l’autonoma sistemazione. No a Scaletta, sì a Saponara

Fondi per l’autonoma sistemazione. No a Scaletta, sì a Saponara

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giovedì 02 Maggio 2013 - 07:29

Domani pomeriggio appuntamento nei pressi del torrente Racinazzi, luogo simbolo dell’alluvione di Scaletta, per illustrare le ragioni e le prossime eclatanti iniziative di lotta. Sull’altro fronte, invece, il Comitato per la ricostruzione di Saponara esprime soddisfazione per l’inserimento dei fondi in un emendamento approvato ed inserito nella finanziaria regionale

Il contributo di autonoma sistemazione per gli alluvionati di Scaletta era stato promesso a gennaio. Siamo giunti a maggio e le risposte attese non sono ancora arrivate.

Il Comitato “No Frane”, la Cub (Confederazione Unitaria di Base), il Pcl (Partito comunista dei lavoratori), Daniele David (Nidil Cgil), il candidato sindaco di Scaletta, Gianfranco Moschella, e i candidati sindaco a Messina, Renato Accorinti e Maria Cristina Saija, danno appuntamento domani alle 16.30 presso il torrente Racinazzi, luogo simbolo dell’alluvione, per illustrare le ragioni e le prossime eclatanti iniziative di lotta per soddisfare le loro rivendicazioni.

“Dalle polveri sottili dei camion che trasportavano inerti probabilmente di demolizioni di manufatti limitrofi ai torrenti – scrivono – agli scarichi sulla spiaggia di materiale non compatibile con l’ambiente (anche amianto), il calvario è continuato, nonostante l’intervento dell’ing. capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, che confermava la presenza di amianto sulla spiaggia di Scaletta Zanclea già nel maggio 2010 . A tutt’oggi non ci sono risposte da parte delle autorità competenti all’esposto presentato da decine di cittadini del luogo. A ciò si aggiunge oggi la drammatica crisi abitativa che colpisce i cittadini alluvionati che usufruivano dell’erogazione immediata del contributo di autonoma sistemazione concordato tramite l’ordinanza di protezione civile ministeriale. Questi cittadini hanno denunziato il notevole ritardo delle erogazioni mensili che permettono, agli stessi, di pagare l’affitto delle "nuove" dimore”.

Gli sfollati non ricevono il contributo dallo scorso giugno e, in un incontro col commissario regionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, Maurizio Croce, in gennaio, avevano ricevuto la promessa di una rapida soluzione del problema.

“I soldi ci sono – scrivono i rappresentanti dei cittadini – e gli abitanti rivendicano il diritto di ricevere il contributo fino al completamento dei lavori di messa in sicurezza dell’intera zona.

Quelli in contrada Divieto risultano palesemente incompleti ed è a rischio l'incolumità dei residenti. Pare infatti che la Ferrovia non abbia dato il benestare all'ultimazione dei lavori, ovvero non abbia provveduto alla realizzazione di un foro di sfogo acque, proprio nel ponte ferroviario corrispondente alla contrada Divieto. Qualsiasi danno a cose e/o persone, causato da una tale ostruzione del flusso delle acque, sarà attribuito ai responsabili dell'impedimento ultimazione lavori”.

Se a Scaletta sale la protesta, c’è soddisfazione, invece, a Saponara. Il contributo per gli sfollati di Saponara è stato approvato ed inserito nel maxiemendamento alla legge finanziaria regionale. Era quanto richiesto dal Comitato per la ricostruzione di Saponara, che si era rivolto ai deputati regionali di ogni schieramento ed aveva seguito per due intere giornate la diretta streaming dei lavori d’aula dell’Ars, interagendo con i deputati stessi sino alle 5 del mattino, ora in cui l’emendamento è stato approvato.

Il comitato, quindi, ringrazia il presidente Rosario Crocetta, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, l’autore del maxiemendamento, Giuseppe Laccoto ed i deputati sottoscrittori Maria Cirone Di Marco, Filippo Panarello, Concetta Raia, Francesco Rinaldi, Giuseppe Picciolo, Alberto La Spada e Valentina Zafarana.

Ed il proponente Laccoto esprime soddisfazione per il risultato raggiunto: "“L’approvazione dell’emendamento aggiuntivo all’articolo 52 della finanziaria che destina un milione di euro agli alluvionati di Rometta, Barcellona, Saponara e Villafranca è un atto di giustizia che a due anni dal tragico evento dona una speranza alle 350 famiglia ancora sfollate. Il parlamento, al termine di un acceso dibattito, ha compreso lo spirito dell’emendamento che avevo proposto – sottolinea – condividendo la necessità di assegnare un contributo per la ricostruzione delle abitazioni distrutte e l’avvio di nuove attività. Sono soddisfatto – prosegue – anche per l’approvazione della proroga dei contratti a tutti i precari degli Enti Locali, ora però è necessario avviare una interlocuzione con il governo nazionale per arrivare in tempi brevi ad una definitiva soluzione. Inoltre è stato approvato il ripristino del fondo per il trasporto degli alunni delle scuole medie superiori per le spese sostenute nell’anno scolastico 2011-2012, carenza che ha creato seri problemi ai Comuni e alle famiglie. Certo abbiamo approvato una finanziaria di ‘lacrime e sangue’, ma che rappresenta un grande sforzo nel percorso di ripresa della Sicilia. Peccato non avere avuto un coraggio maggiore che avrebbe consentito di mettere mano ad alcune società partecipate che continuano a macinare debiti che prima o poi dovranno essere ripianati. Il lavoro vero – conclude Laccoto – comincia ora. Il governo regionale dovrà attivarsi per l’accesso ai fondi europei o la Sicilia morirà. Se non l’attiveremo, non vi sarà ripresa”.

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