Ecco quando fu avvistata l'ultima volta nei cieli dello Stretto
Uno storico evento di aurora boreale in queste ore sta colpendo gran parte dell’Europa, fino a latitudini insolitamente meridionali. Dalla Russia fino al Nord Italia i cieli si sono colorati di rosso, viola e verde, lasciando a bocca aperta centinaia di migliaia di persone, rimaste sbalordite dall’incredibile intensità del fenomeno astronomico.
Stavolta l’aurora si è vista molto più a sud del solito, arrivando a colorare di rosso persino i cieli del Trentino, del Veneto, del Friuli e dell’Emilia. Le luci dell’aurora si sono viste persino da Venezia, Rimini e altre località del centro-nord. Addirittura arrivano segnalazioni di avvistamenti pure al Sud, dalle località del Gargano.
Siamo di fronte ad evento più che eccezionale, visto la portata del fenomeno e l’intensità osservata a latitudini dove osservare l’aurora è quasi impossibile, se non dinnanzi a tempeste solari veramente estreme, paragonabili ad un evento Carrington.
L’evento, inoltre, è stato immortalato da decine di webcam e foto da ogni angolo d’Europa e da varie regioni del centro-nord. Si cieli del Nord Italia la colorazione prevalente è stata rossa, tendente al violetto e al verde.
L’aurora boreale si origina quando il vento solare, espulso dalla superficie del sole, tende a viaggiare nello spazio e ad interagire con il campo magnetico terrestre. In presenza di un vento solare molto forte, durante le fasi di massima intensità solare, succede che le particelle cariche presenti all’interno del vento solare impattano contro il campo magnetico terrestre.
A contatto con il campo magnetico della Terra queste particelle emettono delle onde elettromagnetiche che danno origine alla magia del fenomeno luminoso dell’aurora boreale.
Va detto che le aurore boreali si manifestano nelle zone prossime ai poli, principalmente tra i 100 e 400 km di quota, perché le alte altitudini favoriscono la fuga delle particelle dal campo magnetico terrestre. A queste latitudini si ha una maggiore concentrazione di queste particelle, ecco perché generalmente le aurore si vedono oltre il Circolo Polare Artico, fra Alaska, Canada, Groenlandia, Islanda, Lapponia e Siberia.
Per tale ragione osservare le aurore boreali al di sotto dei 50° di latitudine Nord è veramente molto raro. Figuriamoci osservarle fino ai 46° – 44° di latitudine Nord, proprio come accaduto in queste ore sui cieli italiani. A Messina l’ultimo avvistamento dell’aurora risalirebbe durante la terribile tempesta solare che caratterizzo l’evento di Carrington.