L'auto della scorta di Falcone, Quarto Savona Quindici, all'Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni

L’auto della scorta di Falcone, Quarto Savona Quindici, all’Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni

Elisabetta Marcianò

L’auto della scorta di Falcone, Quarto Savona Quindici, all’Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni

mercoledì 26 Gennaio 2022 - 16:29

Il sindaco ff della Metro City Versace: "momento significativo che fa riflettere sull'attività di servizio e sul sacrificio degli uomini dello Stato"

VILLA SAN GIOVANNI – Si è tenuta questa mattina presso l’istituto alberghiero di Villa San Giovanni l’iniziativa “Per la bandiera, uomini nel coraggio e nella bandiera” promossa dall’associazione Biesse e dedicata alle donne ed agli uomini delle scorte. Un’emozionante cerimonia, aperta dalla scopertura della teca contenente la Quarto Savona Quindici, storica autovettura della scorta del giudice Giovanni Falcone, coinvolta nell’attentato di Capaci. Presenti per la Città Metropolitana di Reggio Calabria il Sindaco ff Carmelo Versace e per il Comune di Reggio Calabria il Sindaco ff Paolo Brunetti.

Il valore del messaggio

Onorati di essere qui oggi – ha commentato il sindaco ff della Città Metropolitana di Reggio
Calabria Carmelo Versace a margine della cerimonia – è davvero impressionante vedere dal
vivo i resti di quell’autovettura, un simbolo di un momento molto triste che ha segnato la storia
della nostra Repubblica. E credo sia significativo e da sottolineare che queste celebrazioni, in
occasione del trentennale della Dia, siano fatte anche all’interno di un Istituto Scolastico come
l’Alberghiero di Villa San Giovanni, perché ci fa capire quanto importante siano i messaggi
indirizzati ai giovani su un tema delicato come quello della legalità e della lotta alla criminalità
organizzata”.

Riflessioni profonde

Ringrazio il Direttore della DIA Maurizio Vallone e la Presidente Bruna Siviglia per aver voluto
condividere con i ragazzi questo momento
– ha poi concluso Versace – raccontando ai più
giovani, a chi nel 1992 non era nemmeno nato, una storia triste che deve farci riflettere
sull’importanza dell’impegno degli uomini dello Stato e di chi per servire la propria comunità
mette a rischio quotidianamente la propria vita”.

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