Sciopero concluso. Diversi gli amministratori comunali dell’intero hinterland che hanno portato la propria solidarietà, promettendo il massimo impegno nel seguire l’iter per la stabilizzazione
S. TERESA – Si sono conclusi questa mattina con un sit-in in piazza V Reggimento Aosta a S. Teresa di Riva (nella foto) i tre giorni di sciopero dei lavoratori Asu. Con la loro azione di protesta (la prima su scala regionale, che ha i coinvolto 5mila e 600 precari) sono riusciti a sensibilizzare gli amministratori locali i quali hanno preso coscienza per ciò che concerne il complesso iter che dovrebbe portare alla stabilizzazione.
Intanto si è sbloccato il sistema informatico computerizzato alla Regione, che consentirà nei prossimi giorni l’erogazione degli stipendi. Ci sono lavoratori che non percepiscono le spettanze dallo scorso ottobre. E con esse gli assegni familiari. Martedì i precari del comprensorio jonico si erano dati appuntamento a Casalvecchio Siculo, nello spiazzo antistante la storica abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò. Diversi gli amministratori comunali dell’intero hinterland che hanno portato la propria solidarietà ai lavoratori Asu, promettendo il massimo impegno nel seguire l’iter per la stabilizzazione.
I precari si sono astenuti dal lavoro da inizio a fine turno, di ciascun turno. Con le immaginabili conseguenze negli enti in cui sono impiegati: Comuni, Aziende sanitarie, ospedali, enti del privato sociale. Nei quali ricoprono anche ruoli importanti per il funzionamento delle rispettive macchine amministrative.
Le motivazioni della protesta che si è conclusa questa sono diverse e spaziano dai sistemi di pagamento degli assegni di utilizzazione insicuri e non puntuali da parte dell’assessorato al Lavoro alla mancata applicazione delle norme vigenti da parte dello stesso assessorato. Per giungere alla mancata stabilizzazione, come prevista dalle norme vigenti.