Lavoratori in condizioni disumane a Panarea, divieto di dimora per un imprenditore edile

Lavoratori in condizioni disumane a Panarea, divieto di dimora per un imprenditore edile

Redazione

Lavoratori in condizioni disumane a Panarea, divieto di dimora per un imprenditore edile

sabato 14 Dicembre 2024 - 10:17

Abitavano in tre container, ora sequestrati, in stato di assoluto degrado ed erano pagati 6 o 7 euro per 12 ore di lavoro al giorno, senza mai riposo

I militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Messina, con il supporto dei Carabinieri della Compagnia di Milazzo, hanno dato esecuzione ad una Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale (divieto di dimora) e reale (sequestro penale preventivo) emessa dal giudice del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta della locale Procura nei confronti di un cittadino italiano datore di lavoro nel settore edile, ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (Caporalato).

Le indagini, avviate a dicembre 2023 dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Messina e coordinate dalla Procura di Barcellona, hanno preso spunto da un grave infortunio sul lavoro occorso ad un cittadino magrebino, irregolare sul territorio dello Stato, avvenuto nell’Isola di Panarea il 10 novembre 2023, mentre svolgeva attività lavorativa per conto dell’indagato.

Secondo la ricostruzione fatta in sede di denuncia sporta il 21 dicembre 2023, la vittima, mentre si recava a bordo di un muletto in uno dei tanti depositi per lo stoccaggio di materiali in uso all’indagato rimaneva schiacciata dal ribaltamento del mezzo lungo la strada di montagna, riportando la frattura del perone e lesione al legamento di un ginocchio. A seguito dell’incidente l’infortunato veniva allontanato dal luogo dell’incidente e abbandonato nei pressi di una strada ove poco dopo veniva soccorso da un passante che lo accompagnava alla vicina guardia medica di Panarea. Poi, vista la gravità della lesione, era stato portato prima all’ospedale di Milazzo e, dopo ancora, elitrasportato all’Ospedale Cannizzaro di Catania dove era rimasto ricoverato per diversi giorni.

Dalle indagini è emerso che il datore di lavoro avrebbe sottoposto a sfruttamento lavorativo, approfittando dello stato di bisogno, almeno 7 dipendenti di nazionalità marocchina non in regola con la legislazione vigente impiegandoli alle proprie dipendenze in violazione della normativa sull’orario di lavoro (riposi, ferie e permessi), sulla retribuzione nonché in violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sottoponendoli, inoltre, a condizioni lavorative e alloggiative umilianti in una condizione di assoluto degrado.

Si è, in particolare, riscontrato che i cittadini magrebini:

– alloggiavano all’interno di tre container, posizionati in una proprietà privata riferibile all’indagato, composti da piccole stanze con diversi posti letto, una cucina fatiscente e un unico bagno in stato di assoluto degrado destinato a tutti i lavoratori ospitati;

– percepivano una retribuzione difforme e sproporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro prestato tra i 5,70 e i 7 euro per 12 ore di lavoro al giorno;

– lavoravano sette giorni su sette, per almeno 10 ore al giorno, senza usufruire di periodi di riposo, ferie e permessi;

– minacciavano alcuni lavoratori di non consegnare loro parte della retribuzione spettante per il lavoro già prestato qualora non avessero provveduto a sottoscrivere le dimissioni volontarie;

– ordinavano ai lavoratori di incenerire i rifiuti prodotti durante l’attività lavorativa;

– sottoponevano tutti i lavoratori impiegati a condizioni di lavoro in palese violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel corso dell’operazione, si è proceduto anche al sequestro penale preventivo dei container ove hanno abitualmente alloggiato i lavoratori sfruttati nonché al sequestro di due mezzi utilizzati durante l’attività lavorativa.

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