La richiesta della Fit Cisl è motivata anche dalla forte carenza di organico che il Consorzio Autostrade lamenta e che indurrà l’Ente alla chiamata di oltre 50 lavoratori con contratto stagionale
E’ arrivata in Prefettura la vertenza dei 19 lavoratori storici del Consorzio Autostrade Siciliane licenziati lo scorso 13 novembre dopo dieci anni di servizio a causa di un errore nello svolgimento delle procedure di assunzione da parte del Cas stesso. I lavoratori e i rappresentati della Fit Cisl di Messina sono stati ricevuti dalla vice-prefetto dott.ssa Mulè alla quale hanno evidenziato l’intera vicenda, consegnando un articolato dossier che comprendeva anche l’iter giudiziario ancora in corso.
«Abbiamo chiesto alla Prefettura – ha detto Manuela Mistretta, segretaria provinciale della Fit Cisl – un intervento presso il Consorzio Autostrade per risolvere la vicenda e l’attivazione di un tavolo tecnico presso lo stesso Palazzo del Governo con tutte le parti interessate e quanti hanno responsabilità in questa triste vicenda per capire come possibile risolvere una grave situazione di emergenza sociale».
La richiesta della Fit Cisl è motivata anche dalla forte carenza di organico che il Consorzio Autostrade lamenta e che indurrà l’Ente alla chiamata di oltre 50 lavoratori con contratto stagionale.
«La nostra richiesta – ha aggiunto la Mistretta – è quella che, prima di qualsiasi altro inserimento, in via prioritaria si provveda a sanare una ingiustizia causata da un errore imputabile al Consorzio Autostrade e si riassumano immediatamente questi lavoratori che in questo momento non hanno nessuna fonte di sostentamento perché gli sono stati negati anche gli ammortizzatori sociali. Parliamo di lavoratori di oltre 50 anni con una trentennale esperienza all’interno del Consorzio».
La vicenda affonda le sue origini al 2005 quanto, dopo una vita da precari trimestrali, erano stati assunti a tempo indeterminato ma successivamente un ricorso presentato nel 2008 dagli ex articolisti, a distanza di dieci anni, ha prodotto il giusto inserimento di quest’ultimi e l’esclusione dei 19 lavoratori “storici” del Consorzio. Il licenziamento è stato contestato in sede giudiziaria.